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Rimini

La mostra Frame ad Interazioni, nel Palazzo del Podestà

In foto: "Una mostra che tutti dovrebbero vedere". "Un percorso di guerra nell'inferno degli innocenti ". Sono i commenti rispettivamente dell'inviato del Corriere della Sera Ettore Mo e della portavoce dell'Alto Commissariato per i Rifugiati Laura Boldrini dopo la loro visita alla mostra "Frame" del Premio Ilaria Alpi:
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sab 25 mag 2002 09:00 ~ ultimo agg. 00:00
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“Frame. Frammenti di guerra” sarà visibile dal 25 maggio al 2 giugno in occasione di Interazioni, la manifestazione per conoscere le diverse culture organizzata dalla Provincia di Rimini. La mostra ideata dall’associazione culturale riccionese Comunità Apertà è un crudo zapping su una serie di conflitti (Algeria, Balcani, Etiopia ed Eritrea, Israele e Palestina, Liberia, Ruanda, Sierra Leone, Somalia e Sudan) come la tv ce li ha proposti.
Allestita fino al 31 maggio nel Palazzo del Podestà in Piazza Cavour a Rimini, “la mostra ha l’indubbio merito di riportare a galla frammenti altrimenti seppelliti da una “informazione in tempo reale – sono parole di Italo Moretti, presidente della giuria del Premio Ilaria Alpi – che privilegia sempre più l’emotività e il sensazionalismo a danno della comprensione e dell’analisi”.

Attraverso un notevole impianto scenico si ripercorrono dieci anni di conflitti, molti dei quali stanno ancora martoriando la terra. Dalla Serbia al Sudan, dalla Palestina al Ruanda, è un susseguirsi di 50 grandi pannelli 155 cm x 155. L’impatto finale è lo stesso di un diretto allo stomaco: città devastate e armi che tutto sono fuorché intelligenti.

Da Carpi a Fiuggi,la mostra dopo essere stata allestita a Riccione in occasione del Convivio dei Popoli a luglio sarà ospite del Festival del Cinema di Frontiera a Siracusa.

Dalla mostra “Frame” è stato realizzato un libro-catalogo, edito da “Il Ponte” che racconta per immagini dieci tra guerre e conflitti nel mondo. Il libro, corredato da schede informative e cartine geografiche, curate da Fabiana Fini ci “sbatte giustamente in faccia – come accusa Italo Moretti nell’introduzione del libro – le immagini di bambini africani strappati alle loro famiglie e trasformati in soldati di fronte alla sostanziale indifferenza della comunità internazionale”.

Queste immagini, raccolte nel volume e commentate da Ettore Mo, sono accompagnate dai racconti di alcune importanti firme del giornalismo televisivo italiano. Si tratta di Ennio Remondino, Franco Di Mare, Toni Capuozzo, Silvestro Montanaro, Armando Sommajuolo che quelle guerre le hanno vissute in prima persona.
L’ingresso alla mostra è libero.