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Rimini

Agli 'Atti per un nuovo teatro' arriva 'La fine del mondo'

In foto: Prosegue al Teatro degli Atti di Rimini (via Cairoli, 42, tel. 0541/784736) la rassegna "Atti per un nuovo teatro", progetto realizzato da Santarcangelo dei Teatri e Comune di Rimini, Assessorato alla Cultura, con il contributo di Regione Emilia Romagna e con la collaborazione di Riminiteatri:
www.santarcangelofestival.com
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Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 23 mag 2002 15:05 ~ ultimo agg. 00:00
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sabato alle 21.30, la rassegna presenta lo spettacolo “La
fine del mondo”, scritto, diretto ed interpretato da Ascanio Celestini.
Le
musiche dello spettacolo sono scritte ed interpretate da Matteo D’Agostino
(chitarra, chitarrino battente, voce) e Gianluca Zammarelli (mandolino,
ciaramella, chitarra battente, voce).
Lo spettacolo coprodotto dal Teatro di
Roma, è tra i 7 vincitori del premio “Sette Spettacoli per un nuovo Teatro
Italiano per il 2000”.
La giuria composta da Mario Martone, Elio De
Capitani, Luca Doninelli, Mariola Baggio e Franca Angelici, ha fornito la
seguente motivazione: “In un romanesco reinventato per raccontare con
massima libertà creativa, Ascanio Celestini – autore ed interprete – si
moltiplica secondo le tecniche della tradizione cuntistica nei personaggi di
una favola attuale.
Nel cunto il mondo contadino toccato dall’emigrazione è
protagonista di un trasformazione che rende più poveri quelli che più poveri
erano, depauperandoli delle loro tradizioni e del linguaggio orale. In un
tentativo di recuperare queste forme espressive, si carica allora di
un’ingenua e trascinante forza evocativa la vicenda dei personaggi, tutti
quanti animati dal cunto dell’autore, in un intreccio di leggende tratte dai
vangeli apocrifi e di realtà di tipo pasoliniano, dove la disperazione del
vivere si fa coraggiosa allegria di sopravvivenza, nella consapevolezza di
una morte livellatrice ma incapace di far tacere gli uomini e la loro
aspirazione alla poesia”.
La fine del mondo è la terza parte di una trilogia sull’oralità. La prima
parte “Baccalà, il racconto dell’acqua” riguarda la fiaba e la leggenda di
fondazione. La seconda, “Vita Morte e Miracoli”, è legata al racconto del
rito e dei sogni nella tradizione contadina. Questa terza parte, “La fine del
mondo”, è legata alla storia di vita. Quando la memoria collettiva non è più
sostenuta né dalla conoscenza di un patrimonio letterario popolare comune
(Baccalà) né da un comune ritrovarsi nella ritualità popolare collettiva
(Vita Morte e Miracoli), la persona ha perso ogni riferimento. E se il
racconto, la parola detta, ha comunque un suo valore salvifico, non rimane
ormai che raccontare in prima persona, raccontare la propria vita, il
proprio vissuto: la storia di vita.
Per informazioni: Santarcangelo dei Teatri Tel. 0541 626185 Fax 0541 620560

info@santarcangelofestival.com