Gianrico Tedeschi alla Regina con 'Le utlime lune'
La presentazione dello spettacolo:
“Le ultime lune”, scritto da Furio Bordon nel ’92, ha ricevuto il Premio IDI nel ’93 come testo dell’anno, ed è stato portato al successo nella stagione ’95-’96 da Mastroianni, alla sua ultima prova d’attore, in un’interpretazione che rimarrà leggendaria. Il ruolo di Mastroianni è stato affidato ora alla genialità di un grande interprete del nostro teatro, Gianrico Tedeschi.
La commedia racconta di un vecchio che, mentre aspetta il figlio per essere portato in una casa per anziani, ricorda la sua vita, rivive le sue passioni e il suo grande amore, la moglie, morta ormai da 40 anni, che si presenta quasi come un fantasma che torna prepotentemente alla memoria.
Per metà monologo e per metà terzetto misto di persone e fantasmi, la pièce è un’acuta riflessione sui drammi e le dolcezze della vecchiaia, la fase della vita in cui all’uomo viene a mancare “il bene più prezioso”, ossia “il futuro”, e ormai non resta altro che attendere la morte circondandosi di ricordi, i quali sono fantasie e sogni “a senso unico”, rivolti all’indietro.
Nel caso specifico, gli ultimi luoghi di questa lenta deriva sono rappresentati da una stanza nella casa del figlio (Walter Mramor), le cui pareti sono ricoperte da una carta da parati con i personaggi dei fumetti (“Quando mi sveglio, vedere la faccia di Pluto sorridente mi fa stare meglio”) e la camera della Casa di Cura “Villa Delizia”, in cui a fare compagnia rimangono soltanto i suoni tipici di un ospizio e una piantina di basilico. Cornice invariata, i vecchi libri a cui non è stato possibile rinunciare, ma le cui pile ora servono tutt’al più come sgabelli.