Indietro
menu
Rimini

L'8 marzo della 'Papa Giovanni XXIII'

In foto: L’Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini critica la proposta di riaprire le case chiuse o creare zone riservate alla prostituzione e organizza una manifestazione a Firenze per l’8 marzo, festa della donna:
L’Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini critica la proposta di riaprire le case chiuse o creare zone riservate alla prostituzione e organizza una manifestazione a Firenze per l’8 marzo, festa della donna:
di    
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 5 mar 2002 15:23 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“La proposta di riaprire le case chiuse o di creare zone riservate alla prostituzione (zoning) ed istituire le cooperative per esercitare la prostituzione – si legge in una nota –, sono il regalo più bello fatto dai Poteri Pubblici (Stato, Regioni, Province, Comuni) ai criminali, perché così potranno sfruttare con l’approvazione dello Stato le donne che fino ad ora hanno commerciato illegalmente per la prostituzione.
Ha detto bene Nilde Iotti: “E’ scandaloso che si pensi di riaprire le case di tolleranza, l’uomo di sinistra non esiste più”. Adesso anche gli uomini di destra si uniscono alle sinistre per fare della donna uno strumento dei maschi italiani.
Nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno che la fa diventare. Lo Stato non può stare con chi la fa prostituire, ma deve mettersi con le vittime per liberarle. Rimaniamo stupiti per il silenzio e disinteresse dei sindacati, non dovevano questi difendere i più deboli? E’ strano questo matrimonio fra destra e sinistra, è un matrimonio che non sa da fare.
Lo Stato dia lavoro, cultura, la possibilità di accedere alle cure della salute, liberi gli oppressi nelle mani dei criminali. A Rimini da quattro anni non c’è più prostituzione su strada e nei locali è fortemente combattuta. Perché non si vuol fare altrettanto in tutta Italia?
Noi continueremo a pregare e risvegliare le coscienze della parte sana della nazione. L’8 marzo festa della donna, per rompere il silenzio, saremo a Firenze a partire dalle 21 alla Stazione Santa Maria Novella.
Manifesteremo perché l’8 marzo diventi festa anche per tutte le donne oppresse e grideremo no alle prigioni di Stato per le donne schiavizzate e sfruttate per la prostituzione”.