Il Seminario trasloca a San Fortunato
la decisione di cambiare sede è maturata dopo un percorso di verifica iniziato nel 1998: il Vescovo stesso lo ripercorre nel decreto, per segnalare come la decisione sia stata assunta “con il consiglio di tutti e con un consenso significativo”. Prima tappa di questa scelta, nel 1998, nel Consiglio presbiterale; poi, la decisione è stata verificata dal Consiglio per l’Economia e dall’equipe dei Superiori del Seminario, nel 2000, mentre con l’Istituto nazionale e diocesano del sostentamento del Clero è stata concordata la vendita della proprietà di San Fortunato (che appartiene, in parte, appunto all’Istituto del sostentamento del clero diocesano, e in parte alla parrocchia di San Fortunato). Tutti i sacerdoti sono stati coinvolti nella scelta, con incontri nei Vicariati, tra novembre 2000 e febbraio 2001.
Come sarà il nuovo seminario? per ora si sa che “avrà un ridotto impatto ambientale”, e accoglierà in spazi collegati, ma distinti, il Seminario e le attività vocazionali, l’Istituto di Scienze religiose, spazi adeguati per riunioni pastorali della Diocesi. Non sarà pronta se non fra qualche anno, poiché bisogna attendere i tempi tecnici di realizzazione del progetto, approvazione, e l’attivazione dei cantieri veri e propri.
L’attuale sede di via Covignano rimarrà comunque di proprietà della Diocesi, non si sa ancora a chi e quando, ma potrebbe essere affittata.
La Commissione che si occuperà di gestire questa fase di passaggio è composta dal Vicario, Mons. Aldo Amati, da Mons. Andrea Baiocchi, economo diocesano, dal Rettore del Seminario don Antonio Moro, dal direttore dell’Istituto di scienze religiose, prof. Natalino Valentini, da don Salvatore Pretelli, vicario urbano, da don Renzo Rossi, parroco di San Fortunato, dal geometra Gianluca Temeroli.