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Rimini

Oggi gli immigrati in corteo per chiedere una soluzione al problema casa

In foto: “Una casa per tutti, una casa per chi lavora”. Con questo slogan ha esordito questa mattina a Rimini il coro di protesta degli immigrati: una cinquantina tra senegalesi, nigeriani, asiatici ed albanesi, guidati dal portavoce del forum degli immigrati Ben Alì Nauceur, si è data appuntamento alle 9 all’Arco d’Augusto ed ha attraversato il centro storico della città.
“Una casa per tutti, una casa per chi lavora”. Con questo slogan ha esordito questa mattina a Rimini il coro di protesta degli immigrati: una cinquantina tra senegalesi, nigeriani, asiatici ed albanesi, guidati dal portavoce del forum degli immigrati Ben Alì Nauceur, si è data appuntamento alle 9 all’Arco d’Augusto ed ha attraversato il centro storico della città.
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sab 19 gen 2002 12:43 ~ ultimo agg. 00:00
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Il corteo di protesta si è fermato in una piazza Cavour straripante di persone per il consueto mercato del sabato mattina; poco distante dalla sede del Municipio la protesta si è trasformata da corteo a comizio. Il primo a prendere la parola, sotto gli occhi incuriositi dei passanti e quello vigile delle forze dell’ordine, è stato appunto Ben Alì Nauceur che ha reclamato maggiore opportunità di affittare e acquistare una casa.
“A Rimini su 11 mila extracomunitari residenti e domiciliati il 95% si trova a vivere una situazione di disagio abitativo a causa di affitti insostenibili e agevolazioni negate per l’acquisto di un alloggio” ha detto tra gli applausi. Subito dopo, in attesa del confronto con gli assessori di lunedì, il portavoce del forum è stato ricevuto dal sindaco Alberto Ravaioli. Lo stesso Ben Alì ci spiega come è andata.

La manifestazione è stata condivisa da molti: da alcune forze politiche, all’Arci e ai sindacati. A nome dei sindacati confederali ha parlato Roberto Battaglia, segretario della Cgil di Rimini, che ha puntato il dito sulla politica del Governo che nella finanziaria 2002 ha tagliato i fondi sociali per l’affitto di 150 miliardi. “Non ci può essere integrazione senza lavoro e senza casa” ha concluso Battaglia, che sentiamo al nostro microfono.