La SEA lascia la quota in Aeradria: nuove prospettive per il locale
un’operazione da 1 miliardo e 600 milioni. Una rottura consensuale, poiché anche Milano non era più interessata a Rimini. “Il 12,50 % acquistato dalla Provincia – ha spiegato il Presidente Ferdinando Fabbri – sarà una quota disponibile per il territorio romagnolo: il 3% sarà acquisito da San Marino, più un 2% da Assoindustria del Titano; altre quote sono richieste dalle associazioni di categoria di Rimini, dagli industriali ma anche artigiani e albergatori, e anche dai comuni di Ravenna e Pesaro, interessati allo sviluppo di una realtà che funziona.
Sia il Presidente Fabbri che il sindaco di Rimini Ravaioli e il presidente della Camera di commercio Manlio Maggioli hanno infatti sottolineato il positivo andamento dell’aeroporto riminese negli ultimi mesi, con la svolta segnata dall’attuale Cda: non solo per il bilancio, che chiuderà in attivo, ma anche per il positivo andamento dei collegamenti con Milano e Roma.
Il futuro ora prevede nuove collaborazioni: forse con Bologna (il sindaco Ravaioli ha annunciato un tavolo di concertazione), ma “perché non anche con Falconara ?” – ha dichiarato Fabbri – Quello con la Sea è stato un matrimonio che non ha funzionato; ora ci vogliono le collaborazioni con le compagnie aeree, più che con altri gestori di scali.” Insomma, l’aeroporto di Miramare sta riprendendo quota, dopo le critiche degli ultimi anni, e ci vuole il definitivo decollo, con i partners giusti. Sentiamo il Presidente della Camera di Commercio, Manlio Maggioli.