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Ambiente Provincia

Anche dopo la domenica senz'auto, resta alto il livello di smog

In foto: La domenica senz’auto a quanto pare non è servita a molto: a Rimini la concentrazione delle micropolveri nell’aria rimane alta, e dai dati diffusi dalla Regione emerge che a gennaio, ieri compreso, la soglia di allarme è stata superata 19 volte. Mauro Stambazzi, dell’Arpa di Rimini, ci comunica gli ultimi dati.
<img src=images/news/apiedi.jpg border=0 align=left width=90>La domenica senz’auto a quanto pare non è servita a molto: a Rimini la concentrazione delle micropolveri nell’aria rimane alta, e dai dati diffusi dalla Regione emerge che a gennaio, ieri compreso, la soglia di allarme è stata superata 19 volte. <a href=audio/2002gennaio/29.01.stambazzi.ra>Mauro Stambazzi</a>, dell’Arpa di Rimini, ci comunica gli ultimi dati.
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mar 29 gen 2002 13:25 ~ ultimo agg. 00:00
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E le condizioni meteo di questa settimana non migliorano certo le cose: come ci spiega Denis Dall’Amore dell’Arpa di Bologna, la nebbia tiene alta la concentrazione di micropolveri nell’aria.

Insieme alla concentrazione di polveri nell’aria, resta alta anche la tensione politica in Regione. Ieri il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha ricordato che, terminato l’effetto delle recenti piogge, i livelli di guardia sono stati superati in quasi tutti i capoluoghi. Errani ha perciò invitato province e comuni a continuare a coordinarsi e promuovere iniziative per contrastare l’inquinamento.
Duro, invece, il commento di Legambiente, che per voce del presidente regionale Luigi Rambelli ha espresso appoggio a Errani ma criticando i sindaci che poi hanno accolto in minima parte l’invito. Ma cosa dicono le linee guida regionali in questi casi, in particolare riguardo alla nostra provincia?

La Regione indica, gli enti locali agiscono: è questo il concetto alla base delle linee di indirizzo regionali per l’espletamento delle funzioni in materia di inquinamento atmosferico. E’ la Regione a individuare i criteri per il controllo della qualità dell’aria: al riguardo, i comuni sono divisi in tre fasce.
La zona A comprende i comuni più popolati e ospitanti stabilimenti industriali o di servizio che, per potenzialità, possono provocare un alto inquinamento atmosferico: questa fascia comprende la maggioranza dei comuni riminesi.
La zona B comprende i comuni scarsamente popolati e con stabilimenti capaci di creare solo un modesto inquinamento: ne fanno parte Mondaino, Montefiore Conca e Saludecio.
La zona C, quasi un Eden, comprende i comuni scarsamente popolati e con aree di interesse ambientale, turistico, artistico o archeologico: in questa fascia, in cui le industrie sono praticamente off limits, rientrano Gemmano e Montescudo.
Esiste però una seconda zonizzazione, con la quale le Regione ha individuato nove aree ad alta densità industriale e quindi ad alto rischio di inquinamento: è su questa divisione che vengono effettuate le valutazioni preliminari.
L’agglomerato R13, relativo alla Provincia di Rimini, comprende Bellaria-Igea Marina, Coriano, Poggio Berni, Riccione, Rimini, Torriana, Verucchio e la ‘forestiera’ San Mauro, strappata all’agglomerato R12 che comprende Cesena, Gambettola, Longiano e Montiano.
Per determinare un’emergenza, gli indicatori considerati sono i valori medi delle concentrazioni, dei diversi inquinanti, rilevati da tutte le stazioni presenti negli agglomerati. Se le previsioni meteo per i giorni successivi parlano di condizioni favorevoli alla concentrazione di inquinanti, la soglia che fa scattare l’allarme è più bassa. In caso di emergenze le province coordinano, mentre sono i sindaci a dover emettere ordinanze.