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Ricevuto pubblichiamo: un lettore apre il dibattito su antrace e allarmismo.

In foto: In merito alla notizia "Allarme antrace per una lettera del Colorado: il racconto della desinataria" pubblicata su Newsrimini sabato 3 novembre, un lettore ci ha scritto un commento, che pubblichiamo insieme alla risposta del Direttore Responsabile di Newsrimini e Radio Icaro Elisa Marchioni:
<img src=images/news/antrace2.jpg border=0 align=left width=100>In merito alla notizia
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Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 7 nov 2001 14:38 ~ ultimo agg. 00:00
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Anche voi vi lasciate trascinare nel vortice caotico della informazione-terrorismo? pensavo che newsrimini.it avesse una attenzione diversa nei confronti di una diffusa informazione che raccoglie banalmente le provocazioni che emergono sul tema antrace, non rendendosi conto del clima che si viene a creare. Oltre che contribuire a diffondere pazzi che continueranno a “giocare” su queste cose. Ricardate i sassi dai cavalcavia? Si era innescato un sistema che ha provocato una diffusione del fenomeno legata alla “propaganda” che se ne faceva in tv. Come l’attenzione dell’informazione ha abbandonato quell’inquietante fenomeno, il fenomeno stesso si è spento. Newsrimini, non cadete anche voi nella trappola!!

Un assiduo lettore.

Caro lettore, grazie della provocazione e anche dell’assiduità! Le rispondo con due domande, per aprire, con lei e chi lo vorrà, un ambito di confronto.
E’ vero che, come è accaduto per i sassi dal cavalcavia, una cattiva idea può trovare emulatori in individui di poco senno, e ogni giorno le cronache sono piene di gesta scellerate.
Di nefandezze è però piena la storia umana, ben prima che vi fossero i mass media, che indubbiamente, però, contribuiscono a far sì che ciascuno di noi, oggi, ne possa conoscere di più e più velocemente che in passato. Possono però i mass media cancellare la distanza tra la conoscenza di un gesto e la decisione individuale di ripetere questo gesto? A mio parere, no.

In ciò che lei ci suggerisce, non si può leggere una mentalità che vede i media e la tv trasformati in alibi per non assumersi più la responsabilità dei gesti che compiamo? E’ vero, ci sono in giro degli stupidi criminali che inviano lettere piene di farina, e rilanciano allarmi e paure: ai media la responsabilità di non amplificarli invano, ma alle persone quella delle sciocchezze che fanno.
Arriviamo così, diritti, all’altro tema. Lei ci esorta a non dare troppo spazio all’”informazione-terrorismo” che crea allarmismo: convengo sulla necessità di una informazione equilibrata e corretta, che non indulga mai alla ricerca della sensazione o soffi sul fuoco delle paure. Mi pare che questa attenzione ci sia propria: tuttavia, non possiamo neppure decidere di ignorare che dopo l’11 settembre siano effettivamente cambiate le coordinate del mondo che conoscevamo, e che quello che viviamo ora sia una grande cambiamento epocale.
E’ giusto non enfatizzare le paure e le tensioni (che ci sarebbero anche se i media non ne parlassero più: la guerra non è un’opinione dei giornalisti), ma possiamo permetterci di censurare una parte di realtà perché non ci piace? Come decidere, poi, cosa sarebbe da rivelare ai lettori, preda di possibili manipolazioni? E non sarebbe una manipolazione dell’ascoltatore anche non rivelare alcuni aspetti della realtà? Abbiamo scelto una storia per riassumerle tutte, a testimonianza del clima che nostro malgrado ci troviamo a respirare: una ragazza, a cui era indirizzata una lettera dagli Stati Uniti, non è potuta entrare in casa per 24 ore, ha affrontato controlli medici e profilassi per colpa dei soliti sospetti. Suo malgrado, la paura ha bussato alla porta. Allora, è allarmismo raccontare che accadono anche queste cose, o non è invece il nostro mestiere, quello di guardare realisticamente in faccia la realtà che abbiamo incontro, anche difficile e meno affascinante di come vorremmo, perché tutti insieme siamo responsabili di quello che sarà?
Apriamo un dibattito: ci riscriva, e con lei i lettori che vorranno, per parlarne! E grazie dello stimolo che ci dà.