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Primi bilanci per Percuotere la Mente

In foto: Grazie alla rassegna Percuotere la Mente, sezione della Sagra Musicale Malatetiana dedicata alla nuova musica, Rimini è diventata da sei anni crocevia di interessanti e stimolanti coordinate musicali.
Grazie alla rassegna Percuotere la Mente, sezione della Sagra Musicale Malatetiana dedicata alla nuova musica, 
Rimini è diventata da sei anni  crocevia di interessanti e stimolanti coordinate musicali.
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dom 12 ago 2001 10:39 ~ ultimo agg. 00:00
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Sette appuntamenti musicali salutati da un lusinghiero successo di pubblico, accorso numeroso alla Corte
degli Agostiniani e all’Anfiteatro romano, i luoghi della rassegna.
Accanto alle discoteche e ai divertimenti balneari, Rimini sfodera una rassegna dedicata agli incroci tra musica
colta e popolare, alle suggestioni della tradizione, alla ricerca e alle esperienze musicali nel mondo, in uno
sguardo a 360 gradi sul pentagramma universale.
Cos” gli svizzeri Kol Simcha divertono il pubblico con la loro rilettura jazz della musica tradizionale klezmer e
l’ottima orchestra Asanisimasa, diretta da Mihkel Kutson si cimenta in un difficile ma apprezzato programma
di autori contemporanei, dall’estone Arvo Part al tedesco Alfred Schnittke. Il “Bob Dylan africano” Ismael Lo
trascina gli spettatori in danze frenetiche con canzoni che mescolano tradizione, ritmo e modernit^ ed i balli
sono sempre più vorticosi grazie ai numerosi ragazzi senegalesi mescolati alla folla, con il ricordo dello
sfortunato Samba presente per tutta la serata, nel segno della pace e della fratellanza.
Joan Valent solletica elegantemente l’orecchio attento dell’ascoltatore con la sua particolare formula di
classico, contemporaneo e pop e si rivela davvero insufficiente per il numerosissimo pubblico lo spazio
dell’Anfiteatro romano per la serata con i Dervisci Roteanti del Tempio di Galata, con le loro danze rituali e il
loro roteare incessante, rappresentazione simbolica dell’universo e del movimento dei pianeti attorno al sole,
mentre la preghiera sale lenta e suggestiva prima verso Maometto e poi verso Dio.
La voce straordinaria di Sainkho Namtchylak arriva forte e decisa al cuore e alla mente degli spettatori, colpiti
dalla piccola tuvana dalle corde vocali tirate fino all’inverosimile, con pazzesche estensioni sonore mentre il
gruppo di musicisti crea un ideale tappeto sonoro che mescola jazz e musica popolare. Infine il grande Joji
Hirota assieme ai suoi quattro partners musicali, picchia preciso e millimetrico sui suoi tamburi da cerimonia,
in un tripudio di ritmo e di energia.
Musica da tutto il mondo, musica del mondo: Rimini sa uscire dalle convenzioni e dalle immagini stereotipate
per offrire programmi culturali di estremo interesse e novit^ e per aiutare il pubblico ad uscire dagli obsoleti
e ripetitivi itinerari della musica commerciale.

Paolo Pagliarani