L'agricoltura in crisi?

16 sono stati i rilevatori dell’Ufficio statistica del Comune di Rimini impiegati coordinati dal dirigente dott. Angelo Arcangeli e dal responsabile Aurelio Sarti.
Il quadro che emerge sottolinea la forte flessione nel numero delle aziende agricole che da 2.588 del 1990 sono diminuite a 1.745. Una flessione del -32% che rispecchia il dato regionale attestatosi al – 28,3%. I ricercatori attribuiscono il fenomeno sia alla nascita di nuovi centri urbanizzati ed all’insediamento delle grandi infrastrutture che hanno sottratto terreno agricolo, sia al progressivo abbandono di colture non più sufficientemente redditizie.
Le 1.745 aziende si caratterizzano per essere nella stragrande maggioranza aziende individuali. Lo sono 1.658, mentre 82 sono società di persone o capitali e 3 le cooperative. Nel 63,5% dei casi il conduttore risiede con i propri famigliari presso l’azienda, dove risulta diffusa la cura dell’ “orto famigliare”.
Gran parte delle coltivazioni è di tipo “seminativo”, mentre dopo la crescita negli anni ’80 e ’90 si sta ridimensionando la coltivazione vinicola concentrata su due qualità di vino a denominazione controllata: il Sangiovese ed il Trebbiano.
Per quanto riguarda gli allevamenti, pur essendo presenti nel 56,5% delle aziende, essi si caratterizzano per essere allevamenti di animali per lo più di bassa corte e a regime non intensivo. In fortissima flessione l’allevamento di suini che da 2.474 capi dell’ 81 si è ridimensionato a 336.
I dati del censimento sono disponibili sul sito www.comune.rimini.it/statistica/cens_agric.html.