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Rimini

E il Canal Grande diventò Canal 5

In foto: Scoperta una traccia inedita di Federico Fellini per un film su Silvio Berlusconi dal titolo 'Venezia'
E IL RE delle tv private si comprò Venezia. Non si tratta dell’incubo post-elettorale di qualche sessantottino frustrato, ma della traccia di un film che Fellini avrebbe voluto girare su... Berlusconi.
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E IL RE delle tv private si comprò Venezia. Non si tratta dell’incubo post-elettorale di qualche sessantottino frustrato, ma della traccia di un film che Fellini avrebbe voluto girare su... Berlusconi. ">
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dom 20 mag 2001 14:28 ~ ultimo agg. 00:00
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La notizia è stata diffusa nelle settimane a ridosso delle votazioni, ma per divulgarla abbiamo preferito attendere che i seggi fossero chiusi. Par condicio docet.

Fellini, dicevamo. Il progetto che il grande regista riminese aveva pronto sul futuro presidente del Consiglio, che fra il ’92 e il ’93 era però ancora “soltanto” il re delle televisioni private, è stato svelato da Maurizio De Benedictis, docente presso la facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma e autore del libro “Linguaggi dell’aldilà, Fellini e Pasolini”.

Una prima bozza del film si troverebbe in un volume che raccoglie i disegni del Maestro. “Venezia”, questo il titolo presunto dell’opera, era destinato probabilmente alle reti Rai. Il regista, poco prima di morire, tra il ’92 e la primavera del ’93 chiese consiglio in merito ai suoi amici veneziani: Carlo Della Corte, Tiziano Risso e Andrea Zanzotto.

Il soggetto della pellicola doveva essere la rovina della città lagunare, anche a causa delle televisioni private. Quelle di Silvio Berlusconi, appunto, che Fellini identificava come la causa principale della crisi del cinema.

Negli appunti rinvenuti da De Benedictis, il regista si rifà ad un racconto di Edgar Allan Poe, ambientato proprio a Venezia, nel quale si narra la storia di un vecchio regista americano che va a cercare una donna amata anni prima. Ma il soggiorno in laguna, in un’atmosfera tetra, viene disturbato da masse d i turisti che infestano la città. Sullo sfondo, un paesaggio composto da quadri di grandi artisti veneti. Mentre si prepara il Carnevale, un palazzo sprofonda.

E il Cavaliere? Arriva anche lui, con l’intento di comprarsi mezza città. Da vero re, con il Bucintoro intende attraversare il Canal Grande rinominato… Canal Cinque. Una battuta degna del più grande Fellini!

A Venezia, scriveva il Maestro, “Berlusconi ha radunato tutti gli amministratori, i consiglieri, gli agenti e i pubblicitari, per festeggiare lui che arriva in elicottero portando in premio l’ultima creatura del suo impero di spettacolo: una stupenda ragazza, come potrebbe essere Lorella Cuccarini che, giovanissima, ha acquisito una notorietà improvvisa e clamorosa, ed oggi è pagata con cifre da capogiro”.

La trama prevedeva anche un incontro a Torcello tra i Sette Grandi della Terra ripreso dalle telecamere “del nuovo padrone”: quando si dice il destino!

Vittorio Boarini, a capo della Fondazione Fellini, si dice entusiasta della scoperta: “È un inedito importantissimo – ha commentato – di cui cercheremo di sapere di più. Dell’avversione felliniana alle tv private si sapeva, tanto che il discorso era già stato avviato in Ginger e Fred, nell’85. Il film contiene infatti un atto d’accusa contro la pubblicità sulle reti televisive. Venezia doveva forse proseguire il discorso, segnalando il pericolo che il regista intravvedeva nelle reti di Berlusconi”.