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Provincia Rimini Social

Open day strutture accoglienza Apg23. In visita oltre 100 persone

In foto: Biblioteca vivente in piazza Cavour
Biblioteca vivente in piazza Cavour
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 1 nov 2016 16:58 ~ ultimo agg. 18:33
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Oltre 100 persone, tra rappresentanti istituzionali, giornalisti e cittadini, hanno visitato le case famiglia, strutture di accoglienza per carcerati, per senza dimora, per profughi e per ragazze di strada, nel primo Open Day della Comunità Papa Giovanni XXIII a Rimini e dintorni.

Il primo novembre, a nove anni dalla scomparsa del fondatore don Oreste Benzi, le realtà di accoglienza della Papa Giovanni hanno aperto le porte, per “raccontare” don Benzi attraverso la sua eredità vivente, quello spaccato di società sempre ai margini, umanità ferita che lui ha reso protagonista. I suoi piccoli.

Il sindaco di Riccione Renata Tosi, accompagnata da alcuni assessori, si è recata nella casa famiglia che ha sede di fianco al comune. “La visita odierna alla casa famiglia S. Maria è stata per me una felice occasione di incontro con chi quotidianamente si adopera per dare risposte semplici e concrete ai bambini e ai ragazzi bisognosi di auto e supporto, per un’integrazione al pari di tutti nella società. – ha dichiarato -. “E’ stato un confronto semplice e gioioso con gli operatori dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, ai quali ho voluto far sentire la vicinanza dell’Amministrazione nel bellissimo percorso che ogni giorno portano avanti, con persone provenienti da svariate situazioni di disagio, e che trovano calore e senso di famiglia all’interno di queste case”.

Il sindaco Tosi in casa famiglia

Anche l’assessore del Comune di Rimini, Mattia Morolli, è stato ospite di una casa dove vivono 23 ex detenuti e gestiscono un caseificio e un allevamento di mucche, producendo il “formaggio del perdono”. Ha ascoltato le storie, “è stata un’esperienza bellissima – ha dichiarato -, in un luogo dove molte persone hanno finalmente l’opportunità di cambiare vita”.

L'assessore Morolli alla Casa Madre del perdono

Ieri notte 400 persone circa hanno partecipato alla veglia nella chiesa di sant’Agostino a Rimini. Più del 50% dei partecipanti erano giovani, di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Ragazzi che probabilmente don Benzi non l’hanno conosciuto “di persona” ma sono rimasti affascinati dalla sua proposta rivoluzionaria di riscatto degli ultimi. Dopo la veglia, tante le presenze alla biblioteca vivente e ai vari gruppi di condivisione che si sono recati sulle strade del disagio che don Oreste percorreva instancabilmente. 80 ragazzi tra le ragazze di strada, i senzatetto, i profughi, 140 persone hanno ascoltato i “libri viventi” in piazza Cavour, sono state offerte 300 tisane calde.

bibliotecavivente

Domani alle 20,30 il vescovo Francesco celebrerà la messa nella chiesa della Resurrezione alla Grottarossa, di cui don Benzi è stato parroco per più di 30 anni e dove è spirato, il 2 novembre 2007. La messa conclude le celebrazioni in memoria del “sacerdote dalla tonaca lisa”.

Prosegue nel frattempo la causa di beatificazione. A distanza di due anni dall’avvio, il giudice del processo, don Giuseppe Tognacci, fa sapere che «sono stati ascoltati 70 testimoni fra i cento citati dalla postulazione e altri 2 tra quelli citati d’ufficio» e preannuncia che, continuando con questo ritmo, la fase diocesana del processo si potrebbe chiudere entro il prossimo anno, e coinciderebbe con il decimo dalla morte.