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Attualità Cesena

Pass disabili. Giro di vite contro i furbetti: Gnassi e Lucchi scrivono all'Asl

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 6 lug 2015 16:37 ~ ultimo agg. 7 lug 14:12
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Verifiche sulle procedure di certificazione per i pass invalidi. A chiederle sono i sindaci di Rimini Gnassi e quello di Cesena Lucchi che hanno scritto al direttore generale dell’Asl Romagna Marcello Tonini per chiedere la verifica del corretto funzionamento delle procedure per il rilascio degli attestati di disabilità. Una richiesta che nasce dalla volontà di mettere un freno agli abusi dei pass disabili che consentono a chi ha disabilità fisiche certificate di avere agevolazioni rispetto a sosta e viabilità.
I due primi cittadini hanno confrontato la quantità di pass delle due città con quelle di realtà analoghe in Italia e ne è emerso che la media è sui 2,50 ogni 100 abitanti mentre le due località romagnole si attestano rispettivamente a 4,2 per Cesena (4.080 pass per circa 97.000 abitanti) e 5,84 per Rimini (8.572 pass per circa 147.000 abitanti). Nella media invece Forlì e Ravenna.
“Non ci è possibile – scrivono Gnassi e Lucchi – individuare con assoluta precisione i motivi che vedono le nostre città registrare una percentuale di pass disabili di circa il doppio rispetto alle città più simili alla nostra. Riteniamo però sia necessario avviare un monitoraggio molto preciso, per evitare che dietro tali numeri si celino alcuni casi di utilizzo improprio. E ciò con l’obiettivo di tutelare chi invece ha tutti i requisiti per possedere il pass e per utilizzarlo, meritando di usufruire di tutte le opportunità che allo stesso sono collegate”.

Il Comune di Rimini ha già definito una prima strada per limitare gli abusi dei cosidetti ‘furbetti’, andando a ridurre il numero di auto autorizzate per ciascun disabile (da 5 a 2 targhe assegnate ad ogni permesso), così come l’amministrazione di Cesena ha avviato un procedimento per agevolare i famigliari dei titolari di pass invalidi deceduti nella restituzione del tagliando.

“Abbiamo il dovere di garantire a chi è affetto da disabilità una piena fruizione delle nostre città, l’accesso agli spazi, il godimento dei servizi garantiti ad ogni cittadino – si conclude la lettera – E’ un elemento fondamentale e imprescindibile per ogni comunità. Per farlo però dobbiamo, senza timore alcuno, impedire a qualsiasi “furbetto” di beneficiare di agevolazioni che non gli son dovute e che andrebbero a danneggiare chi, invece, ne ha pieno diritto”.