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Femminismi musulmani. Un incontro con il Gender Jihad

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 26 mar 2015 17:02
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È possibile che donne fra loro diverse, italiane e marocchine, di diversa fede religiosa, musulmana e cattolica, laiche e non credenti, si incontrino in un comune percorso di ricerca e di reciproco riconoscimento? È possibile, in un contesto che spesso ancora vede nelle differenze culturali un dato naturale, indiscutibile e immutabile?
È difficile ma possibile.
È difficile, perché spesso la realtà conduce in direzioni opposte all’incontro. È difficile, perché chi desidera l’incontro pensa che la forza del desiderio sia di per sé inarrestabile e risolutiva di ogni difficoltà. Ma non è così. È difficile, perché nulla è mai lineare e facile, e i percorsi sono spesso accidentati e toccati da ingombranti imprevisti.

Ma è possibile, ed è accaduto nella città di Ravenna, in un convegno tenutosi nel 2013, che ha costituito il primo momento di incontro e di confronto tra culture tanto diverse.
Da qui è cominciato un percorso di ricerca e di reciproco riconoscimento, che ha portato alla stesura del libro.

 

È accaduto quando la relazione fra donne diverse si è fatta paziente, quando i nodi incontrati – quelli soggettivi e quelli storici – sono stati accostati con attenzione alla complessità, e quando si è scoperta l’esistenza di un comune e arcaico, antico, contemporaneo sostrato, il patriarcato, che attraversa con radici profonde epoche, culture e continenti fra loro lontani. Una scoperta che ci ha dato forza, perché ha reso storiche e superabili difficoltà sottratte così ad un naturale destino. E che ha rafforzato in ognuna di noi la speranza che la libertà sia possibile e singolare. Ognuna con la sua storia.

 

È possibile – inoltre – quando la relazione fra donne fra loro diverse viene mostrata nella sfera pubblica e assume così il carattere dell’azione politica, che segnala la dimensione civile e non solo culturale e interiore dell’incontrarsi. Di questo incontro, fatto di ricerche personali messe poi in comune – nella sfera amicale e in quella pubblica – e di riflessioni scambiate, questo libro è archivio di memoria e testimonianza.

 

Di tutto questo si discute sabato 28 marzo alle 17.30 nelle sale antiche della Biblioteca Gambalunga di Rimini, insieme ad Ada Assirelli, Marisa Iannucci, Marina Mannucci, Maria Paola Patuelli, curatrici del volume Femminismi musulmani. Un incontro con il Gender Jihad (Fernandel 2014).

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