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Attualità Politica

Problemi ai Casetti. La Sarti in visita, Arlotti interroga il Ministro

In foto: Gianluca Tamburini, Giulia Sarti e Luigi Camporesi.
Gianluca Tamburini, Giulia Sarti e Luigi Camporesi.
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 22 set 2014 17:31 ~ ultimo agg. 23 set 12:27
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Dopo l’allarme delle guardie carcerarie, i problemi della casa circondariale riminese finiscono a Roma. Giulia Sarti, parlamentare riminese del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Giustizia, accompagnata dai consiglieri Comunali , Luigi Camporesi e Gianluca Tamburini ha potuto parlare con gli agenti di Polizia Penitenziaria e, da sola, ho potuto visitare i reparti.

“Devo purtroppo constatare – commenta la Sarti – che anche i Casetti sono vittima delle carenze di sistema che ho rilevato nelle altre strutture. Nonostante il personale addetto faccia di tutto e di più per garantire il minimo di decoro e dignità ai reclusi, mi sono trovata di fronte a problemi che sarebbero facilmente risolvibili senza l’ignavia delle istituzioni.Lo scarica barile statale ha prodotto un direttore del carcere a mezzo servizio che, per quanto valido sia, deve dividere la sua efficacia su due strutture, Modena e Rimini. Questa situazione non è nient’altro che la riproposizione della latitanza della politica anche sui vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, il DAP. Da mesi si attende la nomina di un direttore che attualmente non esiste, figuriamoci se riescono ad assegnare un dirigente in pianta stabile a Rimini”.
La Sarti ha trovato una situazione dove di sei sezioni ne funzionano quattro, una è completamente ristrutturata e a norma, “manca solo il collaudo che non arriva e così i detenuti sono costretti a scontare la loro pena in celle fatiscenti con evidenti problemi di infiltrazione di acqua piovana. Il cortile ricreativo è un campo di cemento completamente esposto al sole, nonostante di fianco ci sia un’area completamente attrezzata con dei gazebo e delle sedie dove sostare, che non possono però essere utilizzati perché i lavori di manutenzione richiesti al perimetro non sono stati ancora autorizzati. Le attività ricreative sono ridotte al minimo per non parlare di quelle lavorative, essenziali per un reinserimento ed una rieducazione effettiva al rientro nella società. Mancano le risorse per le operazioni più banali come la pulizia della cella, affidata agli stessi detenuti, per la quale difettano di scope e spugne”.
La Sarti sottolinea anche una mancanza per la quale richiama l’Amministrazione Comunale di Rimini: “Molti dei 44 condannati in via definitiva, potrebbero accedere a misure alternative, ma manca loro l’assistenza di un Garante che potrebbe interagire con l’unico Magistrato di Sorveglianza competente a valutare le richieste per Rimini e altre numerose carceri . La nostra città ha da tempo deciso che debba essere istituita questa figura di mediazione, ma i tre nomi che hanno partecipato al bando sono in attesa di non si sa cosa. Possibile che a fronte di una situazione così grave non si riesca a decidere fra tre opzioni tutte egualmente praticabili?”.

La Sarti ricorda anche il piano carceri alternativo presentato nel 2013 e richiama il collega Tiziano Arlotti a sollecitare il suo partito. E lo stesso Tiziano Arlotti fa sapere di avere interrogato sul carcere riminese il Ministro alla Giustizia Andrea Orlando.

Il parlamentare del PD sottolinea la necessità di adeguare l’organico della casa circondariale di Rimini non solo alle previsioni normative, ma anche alle peculiarità del territorio e ai flussi estivi.
“Nell’istituto penitenziario di Rimini sono reclusi ad oggi 120 detenuti di cui il 65% stranieri – ricorda Arlotti – e il personale di polizia penitenziaria secondo le previsioni del Decreto ministeriale del marzo 2013 risulta sotto organico rispettivamente di 7 unità nel ruolo agenti/assistenti, di 9 unità nel ruolo dei sovrintendenti e 7 nel ruolo degli ispettori. I numeri non tengono tra l’altro conto della struttura, che essendo suddivisa in numerose sezioni richiede un maggiore impiego di personale rispetto ad istituti con analogo numero di detenuti ma con un numero inferiore di sezioni”.
Arlotti ricorda anche le caratteristiche di un territorio che in estate porta 15 milioni di presenze con punte di oltre 4,5 milioni a luglio e agosto con conseguente aumento della delittuosità: “nei mesi estivi: quest’anno nei soli luglio e agosto si sono registrati più di 120 ingressi e altrettante scarcerazioni”.
Il parlamentare sottolinea come in risposta alla sua interrogazione sui rinforzi estivi di polizia, già il Ministero dell’Interno abbia riconosciuto l’esigenza di servizi di ordine e sicurezza pubblica in aggiunta a quelli ordinari a Rimini e nelle località turistiche della provincia.

Arlotti nell’interrogazione al ministro Orlando chiede quindi di intervenire, per quanto di competenza, per colmare il deficit di organico della polizia penitenziaria, attingendo anche alle nuove assunzioni previste, del personale amministrativo e degli educatori, e se non ritenga indispensabile inserire nella previsione di rinforzi estivi per le forze delle forze nel territorio riminese anche il rinforzo estivo del personale di polizia penitenziaria.

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