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Stop al progetto microaree. Le puntualizzazioni delle famiglie di via Islanda

Il campo nomadi di via Islanda (repertorio)

I sinti del campo di via Islanda si dicono “sconcertati” per avere appreso da testate locali “il progetto che riguarda le nostre famiglie e il nostro futuro, e non dall’Amministrazione comunale o dai servizi sociali con cui abbiamo rapporti costanti. Nessuno ci ha mai messo al corrente delle intenzioni dell’Amministrazione” nei termini di un abbandono delle microaree in favore della sistemazione in appartamenti Acer (vedi notizia).

“Non risponde assolutamente a verità che tutte le famiglie siano disposte ad andare a vivere in appartamento”, continua la lettera inviata dalle famiglie. “La volontà rimane quella di trovare un dialogo e un confronto singolo con ogni nucleo familiare. Riteniamo errato e fuorviante affermare che andare a vivere in una microarea sia contrario a forme di integrazione”.

Come testimonia l’altra questione aperta, quella delle famiglie che vivono in terreni acquisiti ma considerati non in regola: “oggi sul nostro territorio ci sono 15 microaree con problemi urbanistici ma non problemi di integrazione, si tratta infatti di famiglie pienamente integrate”.