Sulla porta d’ingresso dell’America Graffiti che si affaccia su piazzale Kennedy la scritta “Chiuso per lavori” da venerdì è stata sostituita con quella ben più netta e preoccupante “Chiuso per cessata attività”. Un nastro bianco e rosso a delimitare l’accesso. I 22 dipendenti del locale (che salgono ad una quarantina nei mesi estivi) da un giorno all’altro si sono trovati a non avere più certezze sul loro futuro. Dietro alla vicenda c’è una battaglia giudiziaria tra i gestori del locale e i titolari della concessione (vedi notizia). Tutto sarebbe nato nel 2018 quando l’Agenzia delle Entrate ha chiamato la società del locale a rispondere del pagamento dei canoni. Canoni che i titolari avrebbero fino a quel momento riversato al Demanio solo “in minima parte e per alcuni anni”, dice la società. A fronte di questa incombenza i gestori spiegano di essersi visti costretti a interrompere i pagamenti della locazione ai titolari della concessione. Pagamenti fino a quel momento, precisano, sempre regolari. Anche l’amministrazione comunale, pur esterna al conflitto, era a conoscenza della diatriba e aveva riscontrato il ritardo da parte del concessionario nel pagamento dell’imposta di registro dovuta all’erario per le concessioni dei beni demaniali. Se la posizione non sarà regolarizzata, ha spiegato l’assessore Sadegholvaad, scatterà la decadenza della concessione con la riassegnazione del bene.
“A venerdì sera ci era arrivata la risposta dei gestori che hanno dovuto restituire il bene – ci dice Botteghi – li incontreremo lunedì pomeriggio.” “Noi chiediamo di garantire la continuità aziendale – prosegue – e le questioni sono due: i crediti che i lavoratori vantano e la continuità occupazionale. Ma il tema di fondo è che si deve comprendere che l’impresa non sono quattro mura ma è fatta delle persone che vi lavorano e queste vanno tutelate. Il fatto che una vicenda di questo tipo accada su una concessione demaniale è sintomatico del fatto che serva una regolamentazione più precisa.”
“Stiamo lottando strenuamente per poter riaprire il nostro/vostro locale e restituire così serenità a tutti i ragazzi nostri collaboratori” si legge sulla pagina Facebook del locale.