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Presidenza provincia. Gnassi non si ricandida: ciclo finito

Per le aziende di servizi il rapporto con il cittadino è fondamentale. Nell’epoca digitale le possibilità di comunicazione si moltiplicano, ma nella miriade di canali che poi le informazioni prendono la comunicazione diretta dalla viva voce di un interlocutpre resta sempre un valore aggiunto. E proporre una voce dell’azienda come riferimento per i cittadini è un’opportunità che la radio può valorizzare al meglio grazie alla sua accessibilità e immediatezza comunicativa. Radio Icaro, storica emittente radiofonica nel territorio di Rimini da decenni riconosciuta come affidabile riferimento per l’informazione locale, si propone come il veicolo ideale per questo tipo di informazione. La nostra proposta è di uno spazio di informazione in diretta sui servizi dell’azienda, affiancando l’esposizione dei servizi da parte di esperti dell’azienda alla possibilità di “microfoni aperti” dove il cittadino può richiedere chiarimenti e precisazioni. Il programma potrà avvalersi di un moderatore e di un supporto redazionale per raccogliere e organizzare gli interventi degli ascoltatori. Il ciclo di trasmissioni potrà essere promosso preventivamente, ricordando di volta in volta orari e contatti, ma anche essere eventualmente essere rilanciato su altri mezzi. Già in passato aziende hanno utilizzato spazi radiofonici su Radio Icaro per dialogare con i cittadini, con buona soddisfazione da parte del committente.

la sede provinciale di via Dario Campana

Nel 2014 era stato chiesto al comune di Rimini, e al suo sindaco, di prendersi carico della Provincia e presidiare un territorio alle prese con partite complicate, come ad esempio la nascita dell’Ausl Romagna, e con un Ente svuotato di risorse ma non di funzioni. “In questi anni abbiamo tenuto su la baracca” dice Andrea Gnassi aggiungendo che “è finito un ciclo”. Per il presidente uscente arriva quindi un passo indietro per le nuove elezioni del 31 ottobre (al voto 353 tra sindaci e consiglieri dei comuni della provincia). Il candidato per il centro sinistra dovrebbe essere l’attuale vicepresidente, Riziero Santi (vedi notizia).

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Dando l’annuncio, Gnassi (ricordando di essere stato contrario alla loro eliminazione senza una riforma organica in ottica federalista) ripercorre gli anni difficili della provincia di Rimini (così come delle altre in Italia): dalla legge Del Rio che nel 2014 ne sancì la cancellazione al Referendum del 2016 che le ha mandate in rianimazione. Scuole e strade rimaste da gestire ma praticamente senza finanziamenti dallo Stato, anzi con il Governo a trattenere anche le poche entrate dirette rimaste come l’addizionale sulla RcAuto. “Abbiamo evitato il tracollo” dice il presidente ricordando il taglio di 500mila euro alle spese di funzionamento dell’Ente e quello di 800mila euro agli affitti. Senza dimenticare la gestione della vicenda del personale, passato da 257 a 80 persone. “Ci siamo poi concentrati sulle priorità” – prosegue Gnassi – “in primis le scuole, con 17 milioni investiti per il nuovo Valgimigli, il Savioli di Riccione, il Molari di Santarcangelo, il Malatesta, il Valturio e il Marco Polo di Rimini, il Tonino Guerra di Novafeltria.” L’altra priorità sono state le strade. “Il mio ultimo atto da presidente della provincia” – rivela Gnassi – “è stata oggi la firma sulla convenzione per gli interventi da realizzare sulla Statale 16. Dopo tanti anni si parte. L’obiettivo è aprire i cantieri nella seconda metà del 2019“. Si tratta degli interventi che erano stati chiesti a Società Autostrade come contropartita alla realizzazione della terza corsia della A14.