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All’Arboreto di Mondaino un laboratorio creativo per artisti

La presentazione
Una settimana nella vita… nel paese di Mondaino
Parte domenica il progetto di Muta Imago con tredici artisti provenienti da diverse zone discipline per raccontare il quotidiano e la vita di altrettanti abitanti di Mondaino.

Il percorso che artisti e abitanti affronteranno a L’arboreto dal 30 settembre al 7 ottobre nasce da un pensiero speciale che la compagnia Muta Imago ha composto partendo dalle esperienze non solo di residenza creativa a L’arboreto, ma soprattutto dal condividere e osservare i ritmi e le piccole geografie umane di un borgo come Mondaino.
Un progetto che parte dal delicato esercizio di riconoscimento, convivenza e osservazione tra artista ed abitante. L’aspetto potente e al tempo stesso intimo è il tipo di strumenti personali che gli artisti dovranno sapere dosare, come la poesia, l’ironia per comporre un piccolo ritratto dell’abitante dal quale verranno adottati.
Abitudini e gesti quotidiani che sono punti cardinali per un racconto che gli artisti partecipanti tenteranno di restituire agli abitanti, aiutati e consigliati/guidati in questo processo drammaturgico da Claudia Sorace e Riccardo Fazi (Muta Imago).

Per una settimana un abitante di Mondaino adotterà un artista.
Per quattro giorni l’artista seguirà ovunque il suo abitante di Mondaino: lo aspetterà al mattino fuori dalla porta e andrà con lui al lavoro; prepareranno da mangiare insieme, osserverà i suoi gesti, scoprirà il suo modo di parlare, ascolterà il suono dei luoghi che frequenta, noterà come la luce entra dalle finestre della sua casa.
Poi, la sera, tornerà a dormire all’Arboreto.
Il primo giorno l’artista non farà domande al suo abitante, dovrà solo osservarlo, guardarlo, conoscerlo senza che lui si racconti, condividerà semplicemente la sua quotidianità, e cecherà di farlo con la giusta distanza, con le misure che inevitabilmente gli trasmetterà l’abitante stesso. I due si studieranno a vicenda.
Solo dal secondo giorno avverà l’incontro vero e proprio, e con esso lo scambio.
Ogni sera l’artista tornerà nel suo mondo protetto e individuale: raccoglierà, catalogherà, ripeterà quello che ha visto, o semplicemente ripenserà a ciò di cui ha fatto esperienza.
Gli ultimi due giorni di questa settimana giorno saranno dedicati alla creazione: ognuno, individualmente darà forma al suo racconto, al suo sguardo, all’incontro che ha avuto.
L’ultimo giorno la domenica 7 ottobre sarà il momento in cui lo sguardo dell’artista, finirà di comporre un piccolo ritratto dell’abitante che verrà condiviso in primo luogo con lui e con l’intera comunità. Sarà il momento in cui l’artista si assumerà la responsabilità del suo sguardo e della sua interpretazione.
La forma di questa piccola e poetica scheggia biografica sarà quella del linguaggio personale dell’artista: una coreografia costruita a partire dai gesti quotidiani del proprio abitante; una creazione sonora costruita sul ritmo delle sue giornate; una raccolta sonora o visiva del suo mondo; perché no, un dialogo con l’abitante stesso, portato per l’occasione dall’altra parte del palco. Certamente non sarà importante il risultato spettacolare di questo momento condiviso: al contrario sarà importante scoprire in che modo ognuno si sarà approcciato all’umanità che ha incontrato.

Una settimana nella vita: ritratti domenica 7 ottobre, dalle ore 17 in poi al Teatro Dimora, sarà un momento di festa non solo per i protagonisti di questo straordinario viaggio ma un per tutto il paese e tutte le persone che vorranno salire a Mondaino per essere testimone di questo racconto in diretta.
Domenica è come di tradizione il giorno di festa, partiremo proprio dalla celebrazione di questo speciale incontro tra artista e cittadino, da questo dono che gli artisti faranno al paese di Mondaino per stare assieme, cenare e fare festa!