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Squillo in hotel. I portieri: né mediazioni né compensi, solo mance

Paolo Tamburini, portiere del Grand Hotel, ha respinto l’accusa di sfruttamento della prostituzione e negato di aver preteso compensi predeterminati. Il suo legale, l’avvocato Luca Greco, spiega che erano proprio le ragazze a proporsi lasciando la propria disponibilità alla reception. Tamburini avrebbe solo assecondato le richieste di alcuni clienti che preferivano non esporsi in prima persona nei locali e avrebbe effettuato lui stesso le chiamate alle squillo se i clienti non volevano utilizzare il proprio cellulare.
Sarebbero stati proprio gli avventori dell’hotel a lasciare al portiere una mancia per il servizio reso. Versione simile per Franco Cogoni, portiere del Gradisca: nessun compenso, spiega il legale Roberto Urbinati, ma al massimo mance di pochi euro, e il telefono dell’hotel era lasciato all’uso dei clienti che non volevano servirsi del proprio telefono.
Gli avvocati presenteranno la prossima settimana la richiesta di revoca della misura cautelare.

(Newsrimini.it)

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