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Lettere firmate ‘br’. Il marito della Gemmani patteggia un anno e 4 mesi

L’uomo era accusato di simulazione di reato e minaccia aggravata per aver spedito nel febbraio 2009, lettere minatorie firmate ‘brigate rosse’ ai vertici dell’azienda e alla moglie. A tradire l’uomo fu il computer di casa dal quale aveva spedito le missive.
Nel corso del processo era emerso che il gesto dell’uomo, ha spiegato il suo avvocato Sergio De Sio, non aveva intenti criminali ma era espressione di un disagio personale.
La moglie, Linda Gemmani, si era costituita parte civile chiedendo un risarcimento simbolico di un euro.