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Processo Omezzine. Sentiti i carabinieri e il consulente del PM

È iniziato oggi il processo in corte d’Assise a Rimini a carico di Tarek Omezzine, il 30enne tunisino, che lo scorso anno accoltellò a morte il connazionale, Allaia Med Soufieny, 25 anni, davanti un bar a Miramare. Gli screzi tra i due erano sorti per gli apprezzamenti poco lusinghieri rivolti dalla vittima, alla fidanzata di Omezzine. Ma la donna, aveva raccontato di un debito di seimila euro e di una questione di droga. Oggi sono stati ascoltati i carabinieri che hanno effettuato l’arresto e i sopralluoghi.
Il consulente del Pm ha fatto poi il punto sull’autopsia: 4 le coltellate inferte all’uomo, 2 delle quali mortali. È emerso poi che la vittima, il giorno del delitto, aveva un tasso alcolico superiore ad 1.
I rilievi hanno appurato anche che lo stesso Omezzine aveva riportato lesioni ad una mano e alla testa compatibili con ferite da coltello.
Secondo la difesa, una prova della tesi sostenuta dall’imputato: il tunisino ha sempre detto che si è trattato di legittima difesa, e che il coltello apparteneva alla vittima, colpita a morte nel corso della colluttazione.

La prossima udienza si terrà il 25 settembre.

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