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Sequestrate 1500 pasticche di ecstasy pronte per essere spacciate in Riviera

D’estate, con l’arrivo dei turisti, le discoteche diventano terreno ancora più fertile per gli spacciatori. Puntuali però arrivano anche gli interventi della Polizia, che nel fine settimana ha portato a termine due operazioni antidroga.

Nella notte tra sabato e domenica, in una discoteca di Riccione, un trentunenne napoletano, Mauro Ferone, e Mirko Palomba, ventitre anni di Formiggine, sono stati presi nell’atto di cedere dosi di hashish ai clienti. Addosso avevano 20 grammi di sostanza, divisi in 10 dosi, 5 pasticche di ecstasy e 500 euro provento certo di spaccio. Al momento dell’arresto, si è scatenato il panico del locale, sedato dagli agenti anche grazie all’aiuto della sicurezza della discoteca.

“L’intervento nelle discoteche di solito è abbastanza difficile” spiega Nicola Vitale, capo della Squadra Mobile di Rimini, “perché di solito ci si muove in ambienti ristretti, in cui è uno dei membri della comitiva a comprare la droga per gli altri. Di converso – ha aggiunto Vitale – è molto più facile controllare l’attività di chi produce dette sostanze. E, quando si arriva a prenderli, si tratta sempre di grosse quantità”.

E infatti sono 1500 le pasticche di ecstasy sequestrate in un appartamento di via Carducci a Rimini, per un valore totale di circa 15mila euro. Insieme alla droga, è stato trovato anche il materiale per il confezionamento, compresi i coloranti e gli stampini che, impressi sulle pasticche danno l’illusione che siano tutte diverse, mentre in realtà si tratta di composti acidi che provocano gli stessi effetti devastanti sull’organismo. Un vero e proprio laboratorio chimico era stato messo su da Tania Peonti, trentacinquenne nata in Lussemburgo e residente nel salernitano, già nota alle forze dell’ordine.

La polizia è arrivata a lei dopo un controllo di routine a un giovane barese, trovato per strada con 10 pasticche. Il ragazzo, denunciato, è stato rispedito in Puglia con divieto di ritorno, mentre la donna per ora è solo indagata, dal momento che l’analisi della sostanza è ancora al vaglio del laboratorio di Medicina legale.

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