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Tutela infanzia e adolescenza: pronto l’Accordo Programma Distretto Nord

Il Comitato comprende, oltre all’Ausl, i Comuni di Rimini, Santarcangelo, Bellaria Igea Marina, Poggio Berni, Torriana e Verucchio.
Il documento, frutto di 33 incontri con tutto il mondo del volontariato riminese che hanno visto la partecipazione di oltre 100 soggetti ‘portatori di interesse’ – spiega una nota del Comune di Rimini – ha alla base la condivisione di una serie di principi che in sintesi sono:
Ø la cultura per l’infanzia e l’adolescenza quali ambiti di crescita e sviluppo per il benessere sociale della comunità intera, da incentivare e supportare con interventi mirati, integrati e coordinati;

Ø la cultura della solidarietà e dell’accoglienza quale fonte ispiratrice per il supporto, la valorizzazione ed il potenziamento di tutte le forme di espressione provenienti dalla comunità (soggetti, famiglie, gruppi, etc);

Ø la concezione dell’utente come persona che ha bisogno di una presa in carico globale che garantisca l’unitarietà degli interventi e dei servizi di cura, di assistenza e riabilitazione, ovunque siano collocate le competenze idonee ad attivarli;

Ø la conseguente integrazione delle funzioni da tradurre nella organizzazione dei servizi di rete;

Ø il riconoscimento di significatività degli interventi quando programmati sul contesto globale di vita del soggetto, intendendo nello specifico, quale ambito privilegiato il contesto famigliare le cui risorse vanno appropriamente valorizzate;

Ø le responsabilità familiari come settore d’intervento specifico, non solo per rispondere a segnali di disagio ma anche per sviluppare quelle competenze genitoriali facenti parte della quotidianità delle famiglie;

Ø il concepire gli interventi e i servizi come risposte creative e flessibili, a bisogni differenziati intesi come diritti.

Lo Sportello Sociale Professionale, a titolarità comunale e in stretta collaborazione con i servizi dell’Azienda Usl, concorre con con tutti i soggetti preposti, al potenziamento della rete e alla costruzione di percorsi risolutivi dei bisogni espressi dai cittadini.

La collaborazione, prevede, nello specifico:

q un coordinamento sul piano della gestione operativa dell’attività complessiva e di raccordo istituzionale;

q una consulenza specialistica di primo livello diretta dal Responsabile del Servizio Integrato Disagio Psicosociale e Disabilità Mentale con la finalità di procedere alla presa in carico da parte dei servizi Aziendali secondo una prassi definita;

q una consulenza di secondo livello attraverso un’ Équipe Multiprofessionale con il compito di:

– valutare le situazioni multiproblematiche e/o i bisogni complessi,

– coinvolgere e fare rete tra tutti i servizi competenti nel caso specifico,

– individuare il servizio che deve assumere la responsabilità del caso ed assegnarlo.