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Dalle mani dei rapitori alle braccia della famiglia: la cronaca del ritorno

L’arrivo a Ciampino intorno alle 23, dove Simona Pari ha potuto abbracciare la sua famiglia, partita da Rimini insieme al sindaco Ravaioli subito dopo avere appreso la notizia.
A Roma, le due volontarie sono state ascoltate dal magistrato Pietro Saviotti, che ha raccolto anche le testimonianze di Maurizio Scelli, commissario straordinario della Croce Rossa, e il dottore iracheno Navar, che parte attiva hanno avuto nella trattativa del rilascio. I verbali delle deposizioni, durate quasi due ore, sono stati secretati, ma alcuni particolari sono comunque emersi: le due volontarie sono state sempre tenute insieme; i sequestratori, un gruppo di matrice religiosa più che politica, erano convinti che fossero spie, ma le hanno trattate con rispetto.
Alle due ragazze sono stati regalati, oltre ai kaftani, dei dolci e la traduzione del Corano in inglese.
Dopo l’interrogatorio, Simona e la sua famiglia sono stati accompagnati da ufficiali del Ros all’aeroporto di Ciampino e sono atterrati con un aereo militare a Bologna, per poi tornare a Rimini nell’auto guidata dal sindaco. Alle 4.20 circa l’ingresso nell’appartamento di via Mantegazza. Per una notte, finalmente, senza ansia.