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Prostituzione: sgominata organizzazione criminale albanese

Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri a Cervia, Rimini, Cesenatico e Padova. Altre sette sono risultate irreperibili, rimpatriate o detenute all’estero. Per alcune è stata avviata la richiesta di estradizione.
Le indagini, condotte dai carabinieri di Cervia, sono iniziate lo scorso ottobre sulla base delle dichiarazioni di una giovane costretta a prostituirsi. La banda operava tra l’Albania, il Veneto e la Romagna, gestendo l’introduzione clandestina delle donne, la sistemazione logistica, l’attività di prostituzione ed il rientro dei proventi agli sfruttatori rimasti in Albania.
In carcere per i reati di
associazione a delinquere finalizzata all’ immigrazione di
clandestini da avviare alla prostituzione, favoreggiamento e
sfruttamento della prostituzione sono finiti gli albanesi Elvis
Baroti, di 24 anni, arrestato a Lido di Savio, Fat Yt Tafati di
24 anni, arrestato a Gambettola, Gezim Kakerku di 28 anni
arrestato a Rimini e Mariza Laluta di 21 anni, arrestata a
Cesenatico.
Secondo i carabinieri per gli altri sette albanesi raggiunti da
un ordine di custodia cautelare la situazione sarebbe la seguente: due
si sarebbero resi irreperibili, due sarebbero in Albania e altri
tre sono detenuti in carcere in Belgio e in Germania. La banda avrebbe portato in
Italia e indotto alla prostituzione 11 ragazze clandestine. Le ragazze erano costrette a prostituirsi con la minaccia di violenze a loro e alle loro famiglie.
I militari hanno compiuto anche una ventina di perquisizioni che hanno permesso di acquisire materiale che ora è al vaglio degli inquirenti e di localizzare otto prostitute nei confronti delle quali è stata avviata la procedura d’espulsione.
La giovane che, con le sue dichiarazioni, ha permesso l’avvio dell’indagine, si è potuta ricongiungere con il figlio. Ora vive in una struttura di accoglienza e reinserimento sociale.