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Non sarebbe stata la trasfusione a trasmettere l’HIV

Gli avvocati della donna hanno proceduto con la causa civile dopo che la commissione regionale non aveva potuto escludere la possibilità della trasmissione del virus attraverso la trasfusione poichè nella documentazione fornita dall’azienda mancavano dei dati relativi al donatore. Ora che l’azienda ha reperito questi dati (si tratterebbe infatti di un donatore della Provincia di Reggio Emilia che ogni anno si recava a Rimini in vacanza e che ogni anno a luglio effettuava una donazione di sangue) è pronta ad affrontare le prossime fasi della vicenda. Nel gennaio del 2003 è prevista la prima udienza della causa civile per la richiesta di risarcimento presentata dai legali della donna contro l’Ausl di Rimini per due milioni di euro. Sentiamo Tiziano Carradori