Un primo punto sotto accusa è la disparità di trattamento tra gli operatori: Confcommercio fa notare che coloro che hanno fatto ricorso al Tar hanno ottenuto “8 box per 1.600 metri, e altri 150 metri in open space, il tutto a ridosso dell’area dei produttori, evidente vantaggio commerciale”; poi c’è il poco appeal nei confronti del pubblico: “i centri agroalimentari in tutta Italia sono in forte crisi, difficilmente chiudono i conti in pareggio”; sono gli elementi che portano a chiedere quali saranno i valori aggiunti del CAAR e quali servizi si offriranno ai clienti.
Per Confcommercio “non rimane che chiedersi se ne valeva la pena”.