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Caso Cappelli, arrestati due agenti della Questura per permessi ‘facili’

la stessa accusa è stata contestata a Cappelli e al 36enne albanese Shaquir Korra, già in carcere per sfruttamento della prostituzione. Gli agenti sono accusati di aver facilitato e accelerato il rilascio di centinaia di permessi di soggiorni per immigrati in cambio di denaro, cene e altri favori.
Secondo il sostituto procuratore Marino Cerioni ci sarebbero gli estremi per l’associazione per delinquere, accusa invece negata dal gip. Al termine dei lunghi interrogatori di ieri Martino è rimasto in carcere, mentre Cappelli e Veneziano hanno ottenuto gli arresti domiciliari.
L’inchiesta era cominciata alcuni mesi fa: nelle ultime settimane i carabinieri avevano intercettato alcune telefonate che avevano confermato di avere pagato per avere permessi ‘agevolati’; altre persone, interrogate, hanno confermato l’iter cui era soggetto il rilascio dei permessi. Le indagini hanno riguardato anche i conti bancari dei due agenti arrestati. Il ruolo dell’albanese Korra sarebbe stato invece quello di intermediario tra i due agenti e gli immigrati che necessitavano di un permesso.
”Quello che ci preme sottolineare – ha commentato il questore di Rimini
Francesco Zonno – oltre alla speranza che i due ispettori possano dare ampie giustificazioni sul loro operato, é che la scrupolosa verifica da noi eseguita nell’ ufficio dove lavorano non ha portato alla luce alcuna irregolarità. E la dimostrazione della piena fiducia nei nostri confronti viene dal fatto che il responsabile dell’
Ufficio Immigrazione ha lavorato direttamente, fianco a fianco, con i carabinieri e la procura della Repubblica nell’ indagine”.