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Cronaca Rimini

Caso Cappelli, arrestati due agenti della Questura per permessi 'facili'

In foto: Si allarga l’inchiesta che aveva portato nelle settimane scorse all’arresto per usura del 53enne riminese Bruno Cappelli. Ieri sono stati arrestati due ispettori dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini, il 45enne Tommaso Martino e il 42enne Salvatore Veneziano, accusati di concorso in concussione:
<img src=images/personaggi/cappelli.jpg border=0 align=right width=100>Si allarga l’inchiesta che aveva portato nelle settimane scorse all’arresto per usura del 53enne riminese Bruno Cappelli. Ieri sono stati arrestati due ispettori dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini, il 45enne Tommaso Martino e il 42enne Salvatore Veneziano, accusati di concorso in concussione:
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mar 12 mar 2002 08:58 ~ ultimo agg. 00:00
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la stessa accusa è stata contestata a Cappelli e al 36enne albanese Shaquir Korra, già in carcere per sfruttamento della prostituzione. Gli agenti sono accusati di aver facilitato e accelerato il rilascio di centinaia di permessi di soggiorni per immigrati in cambio di denaro, cene e altri favori.
Secondo il sostituto procuratore Marino Cerioni ci sarebbero gli estremi per l’associazione per delinquere, accusa invece negata dal gip. Al termine dei lunghi interrogatori di ieri Martino è rimasto in carcere, mentre Cappelli e Veneziano hanno ottenuto gli arresti domiciliari.
L’inchiesta era cominciata alcuni mesi fa: nelle ultime settimane i carabinieri avevano intercettato alcune telefonate che avevano confermato di avere pagato per avere permessi ‘agevolati’; altre persone, interrogate, hanno confermato l’iter cui era soggetto il rilascio dei permessi. Le indagini hanno riguardato anche i conti bancari dei due agenti arrestati. Il ruolo dell’albanese Korra sarebbe stato invece quello di intermediario tra i due agenti e gli immigrati che necessitavano di un permesso.
”Quello che ci preme sottolineare – ha commentato il questore di Rimini
Francesco Zonno – oltre alla speranza che i due ispettori possano dare ampie giustificazioni sul loro operato, é che la scrupolosa verifica da noi eseguita nell’ ufficio dove lavorano non ha portato alla luce alcuna irregolarità. E la dimostrazione della piena fiducia nei nostri confronti viene dal fatto che il responsabile dell’
Ufficio Immigrazione ha lavorato direttamente, fianco a fianco, con i carabinieri e la procura della Repubblica nell’ indagine”.