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Calano i reati e aumenta la sicurezza, ma non mancano le ombre.

in calo anche il disordine sociale, che misura la presenza di tossicodipendenti, spacciatori e prostitute: dal 27,2 al 24,4%.
In aumento dell’1,9% invece gli atti di vandalismo e del 2,7% la percentuale di chi adotta misure di protezione particolari per case e veicoli. In netto calo la percentuale di chi ritiene di vivere in una zona pericolosa e non si sente tutelato: dal 21,5 al 3,6%; aumenta del 22,7% invece la percentuale di chi si sente tutelato. In generale, i dati sono migliori dello standard nazionale. Ci si lamenta molto degli schiamazzi, un dato che il sindaco di Rimini Ravaioli ha accostato all’insofferenza al turismo segnalata da una recente indagine: “I cittadini vogliono un turismo più di qualità” ha detto Ravaioli.
Seppure in linea con i dati regionali, esiste anche una certa diffidenza verso gli immigrati, che però cala quanto più si conoscono le persone che vengono da paesi stranieri. La stessa Provincia ha comunque definito discutibili le domande utilizzate dalla Ac Nielsen, l’istituto che ha realizzato l’indagine, per analizzare il tema immigrati. Un dato per cui Rimini si differenzia dal resto della regione è che il capoluogo è in linea con gli altri centri della provincia. “E’ un segno che siamo lontani dall’idea della metropoli insicura” ha detto Ravaioli, che commenta i risultati dell’indagine.