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Giovedì una serata dedicata a Marilena Pesaresi, il ‘leone che sa’

180 posti letto, 28 infermieri, formati dalla scuola fondata da Marilena, un solo medico oltre a lei, per tre giorni alla settimana.
Marilena racconta questi 39 anni con serenità, anche per i momenti di paura, come i 15 minuti quando, mentre si trovava nell’ospedale che gestiva in Zambia, un uomo le puntò un coltello alla gola. “Mi protesse il Signore, dice, l’uomo scivolò e non riuscì ad uccidermi”.
La serata di giovedì è organizzata dalla Diocesi, perché Marilena vive il suo come un impegno profondamente spirituale e missionario, a nome di tutti i riminesi che si sente di rappresentare, e ai quali chiede ora aiuto per dare continuità al suo lavoro. Le riconosce pienamente le caratteristiche del ‘leone che sa’, come Marilena è stata chiamata dagli abitanti di Mutoko, ovverola conoscenza e della grinta, monsignor Aldo Amati, vicario generale della Diocesi di Rimini.