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Agiva anche in Riviera la banda di sequestratori cinesi

Nell’appartamento di Bologna due carcerieri tenevano sotto controllo una decina di clandestini, per i quali il prezzo da pagare per la libertà era di 40 milioni. La banda, un’associazione di stampo mafioso che sequestrava cinesi clandestini fatti arrivare irregolarmente in Italia, era solita far subire ai propri ostaggi gravi violenze. Una tranche dell’inchiesta ha interessato anche Trieste e Rimini, dove c’era un’altra base dei sequestratori.