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ci sto dentro, iniziativa GIOC

Ed ecco come i giovani descrivono il mondo del lavoro, contraddistinto dalla precarietà, dai contratti atipici e dalla rassegnazione a rinunciare al lavoro come realizzazione di sé: è il quadro che emerge dalla ricerca realizzata dalla Gioc su un campione di 1500 giovani dai 15 ai 27 anni in tutta Italia. La ricerca è stata realizzata anche sul territorio locale, con 100 interviste, e i risultati non sono diversi da quelli nazionali: anche se c’è voglia di essere più protagonisti e consapevoli dei propri diritti, si accetta molto lavoro precario, specie stagionale, anche in nero, con poca capacità progettuale. Ad essere penalizzati i giovani con qualifiche professionali basse, perché chi ha più strumenti riesce a meglio a trasformare la precarietà in occasione di inserimento. Laura Pagliarani, responsabile locale della Gioc:

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