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Cronaca Rimini

Fugge da Puglia dopo maltrattamenti a madre e sorella, arrestato a Rimini

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 5 mag 2018 15:36 ~ ultimo agg. 17:39
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Ieri le Volanti della Polizia di Rimini hanno arrestato un uomo di 25 anni, nato in provincia di Bari indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e di lesioni personali nei confronti della mamma e della sorella. Lo scorso 28 dicembre le due donne avevano sporto querela per i maltrattamenti subiti dall’arrestato che, in quel periodo, si trovava presso la loro abitazione in un comune della provincia di Bari.

La madre ha riferito che il figlio era persona di indole violenta e che già un paio di anni prima aveva subito dallo stesso una violenta aggressione a seguito della quale aveva riportato lesioni con prognosi di trenta giorni, fatti per i quali il figlio era stato tratto in arresto e condannato. La madre aveva deciso di accogliere il figlio presso la propria abitazione, perché vi scontasse la misura degli arresti domiciliari alla quale era stato sottoposto da ottobre dopo un anno e mezzo di custodia cautelare in carcere, proprio nella convinzione che il periodo di carcerazione avesse placato la sua indole violenta. Ma il figlio, sin dal primo momento, aveva manifestato aggressività cogliendo ogni pretesto per litigare e offendere quotidianamente la madre.

La situazione si era aggravata da dicembre, quando il figlio aveva iniziato a usare violenza nei suoi confronti. ln particolare i primi giorni del mese di dicembre 2017, mentre si trovava da sola in casa con il figlio, a seguito della richiesta avanzatagli di abbassare il volume della televisione per non disturbare il condominio vista l’ora tarda, il figlio dapprima l’aveva pesantemente insultata e successivamente l’aveva strattonata con forza, finché, riuscita a divincolarsi dalla presa, si era rifugiata in camera da letto mente il figlio continuava a inveire nei suoi confronti.

Un altro episodio si era verificato la vigilia di Natale quando il giovane, lamentandosi che la sorella non aveva svolto le faccende domestiche, aveva aggredito verbalmente sorella e la madre. Nonostante i tentativi delle due donne di riportarlo alla calma, il figlio ha afferrato una sedia da cucina scagliandola contro la madre senza riuscire a colpirla e, dopo avere ribaltato il tavolo della cucina, aveva aggredito la sorella schiaffeggiandola e tirandole i capelli. Le due donne si erano allontanate dall’abitazione facendovi rientro soltanto alle ore 20.30 nella speranza che si fosse calmato.

E ancora il 28 dicembre quando le due donne, tornate a casa verso le ore 13.30 dopo avere trascorso l’intera mattinata presso un locale Ospedale per sottoporre a visita medica, erano state nuovamente aggredite. Il figlio, ripreso dalla madre per non avere preparato il pranzo, ha aggredito la donna prima a male parole poi strattonandola e colpendola con un pugno alla spalla sinistra. La donna era riuscita a sottrarsi alla violenza solo grazie all’intervento della figlia. Quest’ultima, per sottrarsi a sua volta all’aggressione, che le lanciava contro vari oggetti (una bottiglia piena d’acqua e un accendino che la colpiva allo zigomo destro), aveva cercato di uscire ma era stata raggiunta nei pressi della porta del figlio che l’aveva quindi colpita con un pugno alla guancia e all’orecchio destro spingendola fuori casa. Quindi la donna, raccolti pochi effetti personali, aveva abbandonato l’abitazione raggiungendo la figlia.

L’8 marzo la mamma ha sporto nuova querela riferendo che, nonostante dai primi di gennaio 2018 lei e la figlia avessero tentato di ripristinare la convivenza con il figlio, quest’ultimo non aveva placato la sua indole violenta tanto che la sera del 7 marzo, rientrata presso l’abitazione verso le 21.30 con la figlia, dopo aver trascorso l’intera giornata in ospedale per sottoporsi ad alcune terapie, sono state aggredite dall’arrestato. Il 25enne, in stato di ebbrezza alcolica, dopo averle presantemente offese, ha afferrato una sedia da cucina e ha colpito ripetutamente la madre alla testa, ai fianchi e alle gambe. “Non tornate più qui che vi uccido”, ha urlato il giovane mentre le due donne uscivano. Da quel giorno l’uomo arrestato ieri si era allontanato rendendosi irreperibile.

Ieri sera il personale delle Volanti ha rintracciato l’uomo che urlava per strada lungo il lungomare di Rimini. Bloccato dai poliziotti ha fornito false generalità. E’ stato condotto presso gli uffici della Questura, dove è stato identificato ed è stato posto arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bari e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.