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Karate. Matilde Galassi campionessa europea Cadetti, per Elisa Franchini argento con la squadra Junior

In foto: Matilde Galassi agli Europei
Matilde Galassi agli Europei
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 6 feb 2018 14:57 ~ ultimo agg. 7 feb 07:44
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Strepitoso risultato per il Centro Karate Riccione agli Europei di karate che si sono svolti a Sochi, in Russia.

La nazionale Italiana Fijlkam aveva convocato le punte di diamante della società riccionese Matilde Galassi ed Elisa Franchini per gareggiare rispettivamente nei Cadetti individuali e nella squadra Junior. E i risultati non si sono fatti attendere: Matilde si è laureata campionessa Europea Cadetti, Elisa è salita sul secondo gradino del podio con la squadra azzurra Junior.

Le due karateka della Perla Verde, entrambe studentesse del Liceo Volta di Riccione, dopo la delusione ai mondiali di Tenerife, dove Matilde si era fermata in semifinale di pool ed Elisa eliminata al primo turno, erano chiamate ad una prova d’orgoglio e di rivalsa. Il tecnico Riccardo Salvatori ha lavorato incessantemente in questi mesi sulla forma fisica e sui movimenti tecnici delle atlete, così da consegnare alla Nazionale Italiana guerriere pronte e motivate per affrontare una gara così impegnativa.

Dopo due settimane di ritiro a Roma sotto le attente “cure” dei capaci tecnici azzurri Lucio Maurino, Jody Ciotti, Daniela Berrettoni e Tiziana Costa, Matilde ed Elisa sono decollate per Sochi, dove all’interno del meraviglioso villaggio olimpico le aspettava il tatami prestigioso dell’avveniristico palazzetto dello sport situato all’interno dell’Olimpic Park Russo.

Dopo un paio di giorni di ambientamento, è arrivato il giorno di Matilde. Chi non la conosce, stenterebbe a credere che una ragazza così educata e a tratti quasi timida, potesse competere contro il meglio del karate europeo a 3.000 km da casa e davanti a 10.000 persone. Dubbi che svaniscono immediatamente quando Maty si toglie la tuta ed indossa il karategi. Lo sguardo cambia, il fisico si irrigidisce e diventa una macchina da guerra.

L’occasione per lei era propizia. “Vado in Russia per vincere” aveva detto alla partenza al momento dei saluti mentre lasciava la palestra del Play Hall. Monito che strideva solo al pensiero che certe cose possono essere di cattivo auspicio. Ma la convinzione era più importante della cabala e Matilde aveva sognato mille volte nelle notte turbolenti, l’inno italiano e la medaglia al collo.

È scesa sul tatami come una furia, ha battuto per 5 a 0 nell’ordine la croata Sabina Petkovic, la serba Slavica Crnovcic e la ungherese Zsofia Kiss, fino a trovarsi in finale di pool la scozzese Emma Ruthven che l’aveva battuta ai Mondiali conquistando poi il bronzo. Gli occhi di fuoco, il viso impietrito e lo sguardo concentrato e perso nel vuoto, lasciavano poco spazio alla poesia. Per arrivare al sogno bisognava passare di lì. All’esito indiscusso (5 a 0 anche questo incontro) è esploso il palazzetto. Le lacrime dei familiari e amici che avevano seguito la lunga trasferta scorrevano sui volti. Matilde era in finale.

Mancava solo un incontro, quello più difficile, ma anche quello per il quale si sono fatti anni di sacrifici e di
sofferenza. L’incontro che un’atleta vorrebbe sempre combattere. La slovacca Michaela Cukanova sulla sua strada, l’ultimo ostacolo. L’esplosione di tecniche diffuse a velocità assiderale e poi bloccate come un ferma immagine non hanno lasciato scampo. Matilde Galassi del Centro Karate Riccione fa l’en plein per 5 a 0 ed è Campionessa d’Europa. Un risultato storico, suggellato dal podio e dall’inno di Mameli, cantato a squarciagola dalla sorella Agnese in diretta streaming.

Felice ma non sazia, la comitiva riccionese si apprestava a vivere la gara della seconda atleta del CKR Elisa Franchini nel kata a squadre Junior. La prestazione ai Mondiali aveva lasciato l’amaro in bocca. L’esclusione ad opera dell’Iran aveva bruciato e demoralizzato le ragazze azzurre. L’umiltà, la tolleranza e la condivisione dell’obiettivo, in questi mesi hanno cementato il gruppo e già dalle prime tecniche, non sembrava nemmeno la stessa squadra. Agli ordini della capitana Eva Ferracuti, i motori di destra e di sinistra Elisa Franchini e Sofia Garofoli hanno cominciato ad andare all’unisono. Solidità, potenza, tecnica e sinergia, queste le doti che hanno permesso allo squadrone azzurro di superare prima i padroni di casa della Russia e poi la Francia. In finale le aspettava l’ostica compagine della Spagna che rappresenta, con l’Italia, l’eccellenza del kata in campo europeo. L’incontro è stato combattuto ed equilibrato. Il verdetto a favore degli iberici non ha convinto pienamente. Le azzurre avrebbero meritato di più, ma si debbono accontentare di un preziosissimo e meritatissimo argento.

Per la società riccionese due atlete convocate dalla Nazionale Italiana e due medaglie portate a casa. Un Europeo che rimarrà nella storia del Centro Karate Riccione.