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Una giornata con la Caritas

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 2 feb 2018 09:42
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Sabato 27 gennaio, la Caritas diocesana ha festeggiato i suoi primi 40 anni e lo ha fatto invitando i volontari, gli operatori e tutti coloro che lo desideravano, a un pomeriggo di festa, di incontri, di conoscenza di questa giovane signora che ha 40 annni e non li dimostra.

Circa 200 persone hanno accolto l’invito e si sono ritrovate per il primo appuntamento della giornata alle 14.30 presso la sede della Caritas. Qui sono stati presentati alcuni dei tanti servizi alla persona che vengono offerti a chi è nel bisogno: l’accoglienza, la mensa, lo sportello-carcere, l’ambulatorio medico “Nessuno escluso” e l’Operazione Cuore.

Verso Casa Betania

Due trenini, seguiti da molte auto, hanno girato per la città portando i partecipanti a conoscere le strutture e servizi della Caritas: Casa Betania dove vive un piccolo nucleo di richiedenti asilo seguito dalle operatrici della Caritas. Qui si è potuto ascoltare l’esperienza di Omar un ragazzo maliano, che arrivato come profugo, dopo aver seguito il progetto della Caritas ha trovato lavoro. Di notte fa il fornaio e di giorno segue, come operatore, altri ragazzi accolti nella casa.

Ogni domenica poi fa servizio come volontario in via Madonna della Scala: è il suo modo di restituire quanto avuto in dono. Omar, musulmano, è il segno della rinascita possibile e della pace.

Vicini alle famiglie

L’altra tappa è stata all’Emporio solidale, dove le operatrici e volontarie hanno spiegato il funzionamento, fatto una simulazione di spesa e raccontato – con la gioia nel cuore e negli occhi – come questo servizio stia ridando la speranza a tante famiglie. Molte di loro ringraziano non tanto per la possibilità di fare la spesa senza esborso di denaro ma perchè: “Grazie a voi ho recuperato la dignità mia e della mia famiglia; ora posso di nuovo uscire di casa con le mie figlie”. Fare la spesa, un gesto per noi così scontato, ma così pieno di significato.

Sulla strada dei bambini

La terza tappa è stata al Centro educativo dove una quarantina di bambini, figli di immigrati, per tre pomeriggi alla settimana si ritrovano, oltre che per avere un sostegno scolastico, per fare una esperienza di condivisione, di pace, di integrazione. Qui le operatrici dell’équipe giovani della Caritas hanno raccontato i percorsi educativi rivolti alle giovani generazioni sia per chi desidera fare una esperienza in Caritas sia nelle scuole. Percorsi educativi che hanno permesso, in questi anni, di incontrare migliaia di giovani per parlare di pace, di intercultura, di gestione dei conflitti, di lotta allo spreco alimentare e di etica della finanza e dell’economia.

Alla fine della giornata…

“È con vera soddisfazione e gioia che riguardo al pomeriggio di sabato – commenta Mario Galasso – vedo operatori e volontari Caritas che, con entusiasmo e passione, presentano il loro servizio quotidiano. Vedo il sorriso e l’interesse delle circa 200 persone che sono venute a trovarci.

Vedo, nello sguardo dei direttori che mi hanno preceduto, la soddisfazione legata alla consapevolezza che i frutti che oggi si vedono non sarebbero cosìbelli senza il loro prezioso contributo.

Vedo le facce curiose delle persone e la gioia dei bambini alla vista dei due trenini che ci hanno accompagnato di struttura in struttura.

Vedo l’umiltà e la guida del nostro Vescovo Francesco che ha condiviso la giornata con noi, sin dal mattino, quando è venuto a servire alla mensa e, mentre veniva diretto dalle nostre volontarie, ha ascoltato e colloquiato con ognuna delle 120 persone presenti. Vedo il futuro della nostra Caritas, chiamata a rispondere in maniera puntuale a richieste sempre più complesse e articolate, lo vedo nel cuore e negli occhi degli operatori, gli stessi, con lo stesso entusiasmo e passione dimostrata ieri. Non posso che essere contento, compiaciuto, orgoglioso e ringraziare per il compito che mi è stato affidato: servire i poveri, l’immagine di Cristo”.

I festeggiamenti non potevano che avere il culmine nella messa, presieduta dal Vescovo e concelebrata dal vicario generale della diocesi, dal parroco di San Giuliano don Cristian, dal cappellano della comunità ucraina padre Victor e dai tre ex direttori della Caritas: don Pier Paolo Conti, don Luigi Ricci e don Renzo Gradara.

Il Vescovo Francesco, nella sua omelia ha commentato la giornata di Gesù a Cafarnao, sottolineando come Gesù destava stupore in quanto parlava con autorità: parlava non solo di Dio ma da Dio. E ha poi affermato come anche oggi la Caritas parla con autorità. È una cattedra autorevole perchè parla del Vangelo con fatti di Vangelo, parla del Vangelo della Carità perchè parla con fatti di Carità.

Ha ricordato come il più importante messaggio che la Caritas è chiamata a trasmettere è che ognuno di noi può e deve portare una briciola di Vangelo e del Vangelo della carità. Cambiare noi per cambiare il mondo. Infine ha augurato e pregato perchè la Caritas non smetta mai di essere profezia di Carità per la Chiesa e per il Mondo.