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Attualità Cattolica

Piattaforma al largo, notificato il ricorso al TAR

In foto: una cartografia
una cartografia
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 31 gen 2018 18:16 ~ ultimo agg. 18:23
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Sabato scorso è stato notificato il ricorso promosso dal Comune di Cattolica dinanzi al TAR Lazio. Nel ricorso si chiede l’annullamento del Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 323 del 2017, con cui è stato espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto denominato “Bianca & Luisella”.

L’articolato progetto – spiega l’Amministrazione cattolichina – “consiste principalmente nell’installazione di una nuova piattaforma non presidiata, nella perforazione e messa in produzione di otto nuovi pozzi, nella posa e installazione di un fascio di condotto sottomarino per il trasporto del gas dalla nuova piattaforma all’esistente piattaforma Brenda, all’adeguamento della stessa e diverse altre opere legate alle attività estrattive nell’ambito della concessione di coltivazione”.

Una iniziativa a salvaguardia di ambiente e turismo, sottolinea il sindaco Gennari: «abbiamo incaricato professionisti che conoscono a fondo tutte le problematiche e i risvolti legati alle questioni delle piattaforme in mare, il ricorso presentato è complesso, ma ha basi molto solide. Hanno stimato in circa un anno e mezzo il tempo prima del pronunciamento»

La concessione per la coltivazione di idrocarburi nell’area è stata rilasciata nel 1979, era di 30 anni, poi prorogata di altri 10 anni.

Nel ricorso vengono sollevate diverse censure al Decreto, secondo i legali ci sono vizi procedurali oltre a risvolti tecnici e ambientali. Tra questi, il fatto che la Valutazione di Impatto Ambientale non sia stata integrata dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, nonostante richiesto.

La Centrale di Fano che riceverà gli idrocarburi estratti, spiega ancora l’Amministrazione Comunale, sarebbe dovuta essere sottoposta a una revisione dell’A.I.A., alla luce del aumento di produzione che i nuovi impianti comporteranno.

Tra i molteplici aspetti del ricorso, ci si duole del fatto che la Regione Emilia-Romagna non è stata coinvolta nel procedimento e si sottolinea che il parere della Regione Marche emesso da un dirigente anziché dalla giunta Regionale, secondo sentenza di Consiglio di Stato, sia illegittimo. Il ricorso è molto complesso e non si esclude a breve di organizzare un incontro pubblico per entrare meglio nel merito.