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Cronaca Rimini

Studente polacco investito da pirata della strada. Dimesso dopo operazione al piede

In foto: Michal insieme ai suoi compagni e al vice sindaco Lisi
Michal insieme ai suoi compagni e al vice sindaco Lisi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 12 dic 2017 13:40 ~ ultimo agg. 13:58
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L’incidente era avvenuto il 22 novembre scorso.  Michal, un giovane studente polacco del programma “Erasmus” (nell’ambito di un progetto di scambio con l’Itis ”Belluzzi – Da Vinci” di Rimini) era stato investito da un pirata della strada,  che in moto superava le macchine ferme che lo precedevano, lungo viale Regina Elena, davanti all’albergo dove soggiornava. Nello scontro il ragazzo era sobbalzato a terra e, mentre l’investitore fuggiva, aveva rischiato di essere investito anche da un’automobilista che sopraggiungeva dalla direzione opposta e che gli aveva dato il primo soccorso. Nell’incidente ha riportato una grave frattura ad un piede, ed è stato operato nel reparto di ortopedia dell’Infermi e i medici gli hanno salvato il piede. Dimesso Michal è pronto a tornare in Polonia con i suoi compagni. Ha ricevuto la visita del Vicesindaco di Rimini. “A detta dei medici – ricorda Gloria Lisi – il ragazzo è stato fortunato perché non si è trattato di una frattura esposta, altrimenti avrebbe rischiato l’amputazione del piede destro, anche se in futuro sarà comunque soggetto ad altri interventi correttivi”.

Ora il ragazzo sta bene, l’ho incontrato insieme ai suoi compagni e ha mostrato grande vitalità. Tramite me ha voluto ringraziare i medici (Alberto Morigi e Caterina Paneraj )e gli infermieri dell’Ospedale che sono stati molto vicini a lui e non solo come professionisti. Mi ha detto che a Rimini sono tanti i ragazzi polacchi che studiano e che partecipano a questi scambi europei, un fenomeno in espansione (solo negli ultimi cinque anni sono stati più di cinquemila i giovani polacchi ospitati a Rimini in progetti di educazione e formazione) e che permette a tanti ragazzi, già dalle scuole superiori, di studiare per alcuni mesi in scuole di un altro paese, conoscendone anche la cultura e la società. Il mio è stato un saluto personale e a nome dell’Amministrazione comunale, dove ho ribadito la nostra vicinanza a lui e alla sua famiglia