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Politica Rimini

Passi Carrai, via libera in commissione

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 14 dic 2017 13:43 ~ ultimo agg. 17:46
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Non c’è stato alcun colpo di scena ma non sono mancate le polemiche anche all’interno della stessa maggioranza. Questa mattina è arrivato da I e V commissione il parere favorevole alla reintroduzione del canone per i passi carrai che a Rimini era stato abrogato nel 2010. Otto i voti favorevoli, sei i contrari e un astenuto: Magrini del PD che già in sede di presentazione del bilancio aveva espresso le sue perplessità.

A spiegare la decisione ai consiglieri è stato l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini che ha ribadito come nel bilancio 2018 sia comunque confermata l’invarianza della pressione tributaria che a Rimini è già tra le più contenute a livello regionale.
L’assessore ha preso ad esempio la tassazione sugli immobili. “Dal 2012 al 2018 – ha spiegato – la spesa media per cittadino a Rimini passa da 555 a 455 euro; l’aliquota IMU ordinaria è dell’1,04 per cento e il pagamento della TASI non è richiesto, a differenza di molti Comuni vicini e lontani che pongono l’aliquota all’1,06 per cento e chiedono il pagamento della TASI; oltre il 60 per cento dei cittadini riminesi (60.733 per l’esattezza) usufruisce di agevolazioni sull’addizionale Irpef; l’impatto del costo della TARI sui cittadini è mediamente del 20 per cento inferiore a quello di molti Comuni della Riviera”.
Questo secondo Brasini il contesto nel quale leggere la decisione del reinserimento della Cosap sui passi carrabili. Si tratta “della necessità – ha detto – di garantire nuove risorse per andare a coprire investimenti precisi e fondamentali per circa 1,5 milioni di euro, a partire dal welfare e sicurezza. E questo è bene chiarirlo perché un buon terzo di questa cifra viene investito nelle misure di sostegno all’handicap, considerate da questa amministrazione un dovere di civiltà e un orgoglio, in tempi di tagli lineari al welfare nazionale e locale. Quando si parla di provvedimenti legati a tributi e canoni non esistono asetticamente misure più o meno giuste, ma riteniamo che per il suo essere opzionale (potendo cioè scegliere se chiedere o meno il passo carraio), per la sua capillarità e per il suo impatto molto calmierato, questo strumento possa essere quello più adatto per perseguire l’obiettivo di recuperare risorse per il sostegno per i bambini portatori di handicap, il potenziamento della Polizia Municipale, le politiche di valorizzazione della cultura in città. Parlando di numeri, nel 2010 ultimo anno di applicazione della COSAP sui passi carrai, la tariffa a metro quadrato era mediamente sui 60/70 euro. Oggi la previsione per il 2018 si attesta su tariffe che vanno da un minimo di 17 euro a un massimo di 25 euro al metro quadrato, per un costo medio stimato pari 40-50 euro a cartello. Le tariffe inoltre saranno mediamente inferiori a quelle applicate nei comuni capoluoghi dell’Emilia Romagna e dei comuni vicini: sono infatti rare le amministrazioni che non applicano questo tipo di canone”.

Nel regolamento discusso oggi in commissione è previsto che i titolari di passo carraio possano restituire il cartello fino al prossimo 31 maggio, mentre per il pagamento del canone (in un’unica soluzione o in tre rate) ci sarà tempo fino al 31 luglio 2018. Saranno esentati dal pagamento i passi carrai che consentono l’accesso ai portatori di handicap motorio.

Per Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia si tratta di un canone “ingiusto per principio in quanto tassa i cittadini che fanno l’interesse pubblico: quello di avere il minimo di autoveicoli in sosta sulle strade. Infatti chi lascia l’auto in strada, ingombra, intralcia, inquina ( ricerca del parcheggio, partenze a freddo in inverno, vapori di benzina in estate, vandalismi e furti a parte), penalizza tutti.

Per questo chi ha impiegato risorse proprie o fatto un mutuo per comperarsi un garage e per togliere l’auto dalla strada, ha sostenuto personalmente dei costi a vantaggio di tutti, non dovrebbe essere perseguitato da questo canone. Il canone previsto sui passi carrai è anche discriminatorio, in quanto per la medesima larghezza di un passo carraio prevede addirittura differenti oneri, maggiori per il Centro Storico ( 25 euro al metro lineare ), decrescenti sotto la Statale (21 euro) e nel forese ( 17 euro).

Non si comprende in base a quale logica il canone di un passo carraio nel Centro Storico debba essere superiore fino al 50% del canone di un passo carraio in periferia. Chi realizza o compra un “garage” o “ posto auto” nel Centro Storico, di solito sostiene costi più alti che altrove, non solo, ma rende il Centro Storico, con pochi parcheggi, più accessibile, più frequentabile, più vivibile, più facilmente pulibile per i mezzi di Hera, più attraversabile per gli autobus del trasporto pubblico. Invece, così si continua a penalizzare coloro che abitano nel Centro Storico, già abbastanza gravati dalla maggiore tassazione degli immobili, e dalle difficoltà per residenti rispetto ad altri cittadini”.

Conclusione :“L’ Amministrazione Comunale si dimostra alla frutta, non riesce a trovare 1.400.000 euro senza reinventarsi il canone sui “passi carrai “, quando su un Bilancio Comunale con una spesa di 180 milioni basterebbe tagliare tante spese superflue a cominciare dalle feste o risparmiare su tanti interventi malfatti e costosi”.