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Attualità Rimini

Ludopatia, approvata la mappatura dei luoghi sensibili

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 13 dic 2017 16:45
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Via libera in Giunta a Rimini alla mappatura dei luoghi sensibili e delle aree di rispetto entro cui non sarà possibile la presenza di sale gioco o di angoli con apparecchi per il gioco d’azzardo. Il provvedimento nasce in ossequio alla normativa regionale. I tecnici comunali hanno avviato l’analisi delle localizzazioni dei luoghi sensibili: istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. L’intento è di individuare intorno queste l’area di rispetto di 500 metri indicata dalla Regione, non solo per impedirvi l’insediamento di nuove attività ma anche per verificare la presenza di sale da gioco, sale scommesse, videolottery o, comunque, di locali che al loro interno ospitano slot machine, così da promuoverne il trasloco a distanza di sicurezza.
Nel 2016 sono stati 87 gli utenti che si sono rivolti alla struttura delle dipendenze patologiche dell’Ausl di Rimini proprio per dipendenze legate al gioco d’azzardo. Nel 2015 erano complessivamente 69, nel 2004 erano 12. Si tratta nell’81% dei casi di maschi, perlopiù nella fascia 30/49 anni. I più a rischio sono persone con bassa scolarizzazione e a basso reddito. Circa il 51% infatti è disoccupato, pensionato o lavoratore occasionale. Tra i giochi, quello più utilizzato è la video lottery (63%). Sempre più spesso gli utenti vengono indirizzati alle strutture anche dalle Caritas, visto che una conseguenza di questo fenomeno è proprio l’impoverimento e l’indebitamento delle famiglie coinvolte.

Il comune di Rimini – commenta il consigliere di Rimini Attiva Kristian Gianfreda – procede nella direzione prevista dalla legge regionale, nelle zone slot free, entro sei mesi, gli esercenti si vedranno recapitare una lettera che li invita a rinunciare agli apparecchi o a trasferirsi. La legge regionale rischia di essere impugnata, certo, ma la direzione presa è quella giusta, questa materia va regolamentata. Gli 87 utenti che sono stati presi in carico dall’Ausl di Rimini sono solo la punta dell’iceberg di un problema di cui ci si vergogna e non se ne parla, ma i 600 milioni all’anno spesi solo sul territorio di Rimini provengono per lo più dalle categorie di cittadini più poveri ed in difficoltà. Il 56% di questa cifra viene spesa nelle slot, il vero dramma per i ludopatici. Per affrontare seriamente questo fenomeno è necessaria una regolamentazione a livello nazionale, regioni e comuni suppliscono con strumenti limitati, ma la direzione è quella giusta.