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Domenica il pranzo di Natale in Caritas per 200 persone

In foto: il vescovo Lambiasi a un pranzo Caritas
il vescovo Lambiasi a un pranzo Caritas
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 13 dic 2017 10:31 ~ ultimo agg. 18:17
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Domenica alle 12, le porte della Caritas si apriranno per ospitare i poveri in attesa dell’ormai tradizionale pranzo di Natale. Il fatto in sé non è un evento eccezionale – la stessa scena si ripete ogni giorno e ogni domenica – ma questo è un appuntamento particolare. Saranno circa 200 le persone che saranno servite a tavola da un gruppo di volontari. Il menù sarà tipicamente natalizio: antipasto, bis di primi ,abbondante secondo, frutta, e dolce .

Al pranzo parteciperà anche il Vescovo di Rimini mons. Francesco Lambiasi, testimoniando la vicinanza e la condivisione di tutta la Chiesa di Rimini .

I pranzi di Natale infatti sono l’immagine concreta che è possibile vivere insieme tra genti diverse con grande rispetto e amicizia: questo è il vero senso della festa.

Quando a tavola si siede un povero – ricorda la Caritas – è il vero Natale e lo è per due motivi. Primo perché è il Natale in cui accogliendo il povero, si accoglie Gesù. E in secondo luogo è il Natale della famiglia, non solo della mia, della tua, ma della famiglia allargata. Il mondo è una fraternità universale e in questa fraternità noi riconosciamo tutti, anche chi è emarginato e lontano, come nostri fratelli e sorelle  e quindi è giusto che a Natale siamo tutti insieme seduti a tavola come una vera famiglia.

A Natale, in tutto il mondo, le famiglie si riuniscono, comprano regali da scambiarsi sotto l’albero, apparecchiano la tavola per la festa: per chi non ha nessuno questa festa, più di tutte le altre, diviene un giorno veramente triste. Per questo la Caritas desidera, proprio in questo giorno in cui Gesù nasce povero per la salvezza del mondo, ritrovarsi insieme come una grande famiglia, dove tutti si possano sentire a casa loro: è l’immagine più bella, che spiega in modo eloquente il suo modo particolare di stare tra la gente, soprattutto con chi è più povero.