Smantellamento campo via Islanda. Raccolta firme per la famiglia Reinchart

Nuova raccolta di firme in merito allo smantellamento del campo nomadi di via Islanda, ma questa volta non è per chiedere che le famiglie sinti non siano poste in questo o in quel quartiere, ma per dare risposta alla situazione che si è creata per due famiglie sinti. Sono i Reinchart: non vivono nel campo ma in un fondo rustico nel quartiere della Grotta Rossa, che dovranno lasciare perché il Comune, dopo gli accertamenti avviati a dicembre 2016, ha ingiunto di demolire le opere abusive che avevano costruito.

A promuovere la raccolta firme, partita oggi e attiva fino al 15 ottobre, un gruppo di famiglie residente alla Grotta Rossa che si rivolge al sindaco e al vicesindaco di Rimini per chiedere di trovare una soluzione per i Reinchart che rischiano di rimanere senza un’abitazione. La premessa del gruppo promotore è che non vogliono entrare nello specifico del progetto, tra l’altro ancora in fieri, e che sono a favore dello smantellamento del campo, per “superare la degradante, intollerabile e pericolosa situazione creatasi“.

Portano, però, all’attenzione dell’amministrazione il caso delle due famiglie, 5 adulti e un minore, che vivono nei pressi della superstrada per San Marino, nella zona della Grotta Rossa. Visto che tra le ipotesi c’è che una microarea sorga in quel quartiere i firmatari chiedono che venga prioritariamente assegnata alle famiglie Reinchart perché sarebbe “miope la scelta di lasciare “sulla strada” una famiglia che già da tempo vive alla Grotta Rossa e integrare una nuova famiglia oggi esterna al contesto del quartiere“. Se questo non fosse possibile chiedono all’amministrazione di trovare una soluzione abitativa per loro. Ricordano che da anni le sei persone vivono alla Grotta Rossa e non hanno mai avuto comportamenti scorretti e sono sempre stati disponibili ad offrire il loro contributo alla collettività.