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Cresce la copertura vaccinale ma Rimini resta sempre indietro. Tutti i dati

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 28 set 2017 18:10 ~ ultimo agg. 29 set 14:53
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La legge sull’obbligo vaccinale introdotta per prima dall’Emilia Romagna per la fascia 0-3 anni, poi estesa con una legge nazionale, ha fatto tornare a crescere la copertura in regione. Per i bambini nati nel 2015, i primi a essere stati pienamente coinvolti dall’obbligo, al 30 giugno 2017 la percentuale di vaccinazioni contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B è arrivata al 96,6%, tornando dopo un paio d’anni a superare la soglia del 95. Crescite si registrano in tutte le province anche se quelle romagnole restano quelle più indietro, 94,9%, con Rimini fanalino di coda in Regione col 90,3%. In Emilia Romagna supera la copertura del 95% anche il vaccino contro pertosse ed emofilo di tipo B (per cui è prevista l’obbligatorietà dalla legge nazionale), e quello anti pneumococco (che figura tra quelli fortemente raccomandati). Molto indietro in entrambi i casi Rimini: 90,7% per l’antipertosse e 88,9% per l’antipneumococco. Per i bimbi nati nel 2014 la provincia cresce ma si ferma al 82,5% per il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (a livello regionale si supera il 90), all’83,7% per l’antimeningococco C (in regione la copertura è quasi al 92%).

Le percentuali dei nati 2015

Le percentuali dei nati 2014

 Le dichiarazioni

“Sono dati di cui siamo orgogliosi, perché confermano che la nostra era ed è una battaglia giusta, fatta per la collettività, per la tutela della salute di tutti, a partire dai bambini più fragili e indifesi- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Esserci mossi con largo anticipo ci ha sicuramente avvantaggiato: siamo stati i primi in Italia a varare un provvedimento sui vaccini obbligatori, che ha fatto da apripista alla legge nazionale. E proprio la nostra legge, già prima dell’entrata in vigore, è stata determinante per aumentare la copertura vaccinale, perché abbiamo fatto discutere, dibattere, e anche informare. Ora non abbassiamo la guardia, perché questi numeri vanno mantenuti e consolidati nel tempo”.

“In Emilia-Romagna- ricorda l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi– abbiamo sempre avuto buone coperture, fino a quando, in tempi relativamente recenti, hanno iniziato a calare, arrivando al minimo del 2015. Noi non siamo rimasti a guardare, ci siamo messi subito all’opera. E tutte le forze messe in campo per informare e sensibilizzare le nostre comunità su un tema così importante per la salvaguardia della salute pubblica sono servite. Lo dimostrano questi dati, che ci stanno dando ragione sulla scelta dell’obbligatorietà dei vaccini che per primi, direi coraggiosamente, abbiamo fatto. Adesso continuiamo a lavorare affinché i genitori ancora dubbiosi possano cambiare idea e convincersi dell’importanza dei vaccini: uno strumento fondamentale e indispensabile per prevenire patologie molto gravi, che possono lasciare un segno permanente su un bambino e sulla sua famiglia. Stiamo parlando di un primo risultato molto positivo, che occorre naturalmente confermare nel tempo con impegno e determinazione”.

I Tempi

Entro il 10 marzo 2018, questo stabilisce la legge nazionale, coloro che hanno presentato prima l’autocertificazione –per tutti i minori della fascia 0-16 anni – dovranno consegnare (al nido, alla materna, alla scuola primaria o secondaria) la certificazione di avvenuta vaccinazione rilasciata dall’Ausl. Certificazione che, in Emilia-Romagna, potrà essere scaricata anche dal Fascicolo elettronico: un’opportunità, questa, disponibile a partire dal 15 ottobre. Sul Fascicolo la certificazione verrà aggiornata in tempo reale e riporterà la valutazione di idoneità con la scadenza. In alternativa, sempre dal 15 ottobre la certificazione potrà essere ottenuta nei punti Cup della propria Ausl di residenza. Attualmente, può essere richiesta al proprio ambulatorio vaccinale.