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Attualità Rimini

Chiude stagione balneare. Marinai di Salvataggio: serve riflessione su sicurezza in mare

In foto: Marinai di Salvataggio di Rimini
Marinai di Salvataggio di Rimini
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 10 set 2017 10:46 ~ ultimo agg. 11 set 14:18
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Nel giorno in cui, salvo eventuali proroghe decise dalle amministrazioni comunali (a Riccione gli stessi Marinai di Salvataggio l’hanno chiesta al comune e a Bellaria Igea Marina c’è stata una proroga fino al 17 settembre), si chiude la stagione balneare 2017 e con essa anche il servizio di salvamento obbligatorio arrivano alcune riflessioni da parte dell’Associazione Marinai di Salvataggio di Rimini tramite il suo portavoce Andrea Manduchi. Dopo un plauso a tutti gli assistenti bagnanti “per la loro incessante opera di prevenzione e soccorso“, Manduchi ricorda che l’estate che si sta chiudendo è stata costellata “da innumerevoli e quotidiani “miracoli silenziosi” e segnata da alcuni tragici avvenimenti che dovrebbero suggerire una profonda riflessione sociale e riformulare il paradigma della sicurezza della vita in mare“. Immancabile il ricordo della morte, il 7 agosto, di Pierluigi Ricci avvenuta sulla spiaggia di Torrette di Fano durante un soccorso e l’accorato appello arrivato da un suo collega ai bagnanti: “Quando c’è il mare mosso o bandiera rossa, non dovete andare in mare, è pericoloso. Mettete in pericolo la vostra vita e la nostra incolumità“. Secondo Manduchi, come confermano i numeri delle statistiche relative ai soccorsi in mare, “la penuria di informazioni a disposizione dei turisti porta inevitabilmente ad una colpevole sottovalutazione dei pericoli della balneazione“. Il primo imprescindibile aspetto per modificare questo approccio al mare ” imprudente, incosciente e deliberatamente pericoloso” è, chiarisce il portavoce dell’associazione Marinai di Salvataggio, “un’informazione specifica e capillare che deve essere indirizzata all’utenza balneare“. Apprezzabile a questo riguardo “l’appoggio e il supporto che l’amministrazione di Rimini, attraverso il comunicato stampa del 24 agosto scorso, ha offerto ai progetti dell’Associazione Marinai di Salvataggio” conclude Manduchi.


La nota di Andrea Manduchi, portavoce Ass. Marinai di Salvataggio

Oggi, Domenica 10 Settembre,
ha termine il servizio di salvamento obbligatorio e con esso, di fatto, la stagione balneare nella provincia di Rimini con la sola eccezione del comune di Bellaria – Igea Marina che ha deciso di applicare l’istituto della flessibilità stagionale fino al 17 Settembre. L’Associazione Marinai di Salvataggio ritiene doveroso tributare un plauso ed un encomio a tutti gli assistenti bagnanti in servizio sul nostro litorale per la loro incessante opera di prevenzione e soccorso.

Con il proposito di far comprendere lo spirito che li anima, citiamo la lettera di commiato di un collega di Campomarino di Maruggio (TA) :

“Quando si indossa questa maglia si indossa la vita della gente che è nel tuo raggio di osservazione.
Non si indossa con leggerezza.
La gente si fida di quella maglia rossa…e io mi fido e rispetto il mare.
Indossare questa maglia è come un tatuaggio indelebile.”

Gli interventi che si sono succeduti sulla nostra riviera con cadenza quasi quotidiana altro non sono che il frutto di un’attenta ed incessante opera di prevenzione e di una scrupolosa conoscenza delle tecniche di soccorso, recupero e rianimazione.

Provate ad immaginare questi uomini che si lanciano tra le onde sopra un’imbarcazione a remi, tenaci e adrenalinici ma allo stesso tempo lucidi e determinati, portare a termine con successo interventi difficoltosi, al limite delle possibilità di un soccorritore, in una manciata di secondi che fanno la differenza tra vita e morte.

Prendiamo allora esempio dal loro entusiasmo, dalla solerzia e dalla professionalità che li contraddistingue, riconosciamo l’importanza del servizio che prestano,
ma soprattutto ascoltiamoli perché questi uomini, che ogni estate trascorrono un migliaio di ore a vigilare scrupolosamente sulle nostre vite, conoscono bene le insidie del mare ed i loro puntali ed accorati appelli ormai sono letteratura della sicurezza balneare.

Questa lunga ed estenuante estate è costellata da innumerevoli e quotidiani “miracoli silenziosi” e segnata da alcuni tragici avvenimenti che dovrebbero suggerire una profonda riflessione sociale e riformulare il paradigma della sicurezza della vita in mare.

Cambio di scena.
Spostiamoci qualche chilometro più a sud, sulla spiaggia di Torrette di Fano:
nel pomeriggio di Lunedì 7 Agosto,
a poche ore dalla tragica morte del collega Pierluigi “Bigio” Ricci sventuratamente avvenuta durante un soccorso,
riecheggia davanti alle telecamere il disperato appello di un suo collega, Enzo Magi:

“Quando c’è il mare mosso o bandiera rossa, non dovete andare in mare, è pericoloso.
O avete due palle così oppure non ci andate in mare, mi sono spiegato ?!?
..perché mettete in pericolo la vostra vita e la nostra incolumità”

Sul nostro litorale la penuria di informazioni a disposizione dei turisti porta inevitabilmente ad una colpevole ed accomodante sottovalutazione dei pericoli della balneazione, evidenza purtroppo assodata e puntualmente confermata dalle statistiche sui soccorsi pubblicate nel “Report Casistica” annualmente redatto partendo dall’analisi dei rapporti di intervento dei salvataggi.

Al fine di poter modificare significativamente l’approccio al mare
che, nella stragrande maggioranza dei casi non esitiamo a definire imprudente, incosciente e deliberatamente pericoloso,
è necessario porre come base imprescindibile un’informazione specifica e capillare che deve essere indirizzata all’utenza balneare.

A tal riguardo accogliamo con favore l’appoggio ed il supporto che l’amministrazione di Rimini, attraverso il comunicato stampa del 24 Agosto scorso, ha offerto ai progetti dell’Associazione Marinai di Salvataggio.