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Cesena Cronaca

Hayden, l'ultimo saluto dei tifosi: ciao Campione. Famigliari danno ok ad espianto organi

In foto: foto newsrimini
foto newsrimini
di Redazione   
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mar 23 mag 2017 13:22 ~ ultimo agg. 24 mag 10:17
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Dopo una vita a 300 all’ora sulla sua moto, è stato un allenamento in bicicletta a segnare la fine di Nicky Hayden. Il campione statunitense è morto nel pomeriggio di lunedì nel reparto di rianimazione dell’ospedale Bufalini di Cesena dove era ricoverato da mercoledì scorso in seguito ad un incidente avvenuto su via Tavoleto a Misano. Da quel giorno Nicky non ha più ripreso conoscenza. Troppo gravi le ferite riportate, in particolare il trauma cranico. Hayden, che proveniva da destra con la sua bicicletta, non avrebbe rispettato lo stop. Al vaglio degli inquirenti anche l’ipotesi che il pilota potesse essere distratto dalla musica del suo Ipod. Il 30enne di Morciano a bordo della Peugeot che lo ha investito è stato trovato negativo all’alcoltest e agli altri test tossicologici. A chiarire la dinamica dell’impatto anche un video dell’incidente ripreso dall’impianto di videosorveglianza di un’abitazione e ora al vaglio della Procura che ha aperto un fascicolo per “omicidio stradale”.
Hayden, campione nel 2006 in MotoGp e ora impegnato in Superbike, il 14 maggio aveva corso il Gp d’Italia a Imola. Accanto a lui in questi giorni erano arrivati la madre, Rose, il fratello maggiore Tommy e la fidanzata Jackie. I famigliari hanno ottenuto in mattinata il nullaosta per riportare la salma negli Stati Uniti.

Ieri sera, appresa la notizia della morte, molti tifosi commossi si sono recati davanti al Bufalini di Cesena. Foto, lumini e fiori sono stati deposti davanti all’ingresso: l’ultimo saluto degli appassionati romagnoli, una terra nella quale Hayden era di casa e dove, purtroppo, ha trovato la morte.

Rispettando la volontà dello stesso pilota, i familiari di Nicky Hayden hanno acconsentito all’espianto degli organi per la donazione. Una volta restituita la salma partiranno per gli Stati Uniti. In queste ore stanno ultimando le pratiche per il rimpatrio, per il quale non è stata ancora fissata una data. Il desiderio dei familiari è di rientrare al più presto. La camera ardente non verrà allestita.

Intanto prosegue l’indagine sull’incidente costato la vita al pilota. La procura ha conferito l’incarico ai consulenti che dovranno fare una perizia.