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Famiglie in cerca di aiuto

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 9 mag 2017 07:36 ~ ultimo agg. 12 mag 18:10
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Abbiamo parlato più di una volta del nuovo rapporto sulle povertà della Caritas (e abbiamo avuto anche Isabella Mancino ospite a Come se fosse facile). Ma come sono stati raccolti i dati per stilare il rapporto? Scopriamolo!

Da aprile a ottobre 2016 i ragazzi in Servizio Civile (Letizia Rossi, Luca Filippi ed Enrico Moretti) coordinati dalla responsabile dell’Osservatorio sulle povertà della Caritas diocesana (Isabella Mancino) hanno svolto 160 interviste a nuclei familiari, coinvolgendo un totale di 505 persone, di cui 241 con disabilità o problemi di salute. L’analisi è stata poi affidata a una tirocinante universitaria della Facoltà di sociologia (Marta Della Costa) che unitamente alla responsabile dell’Osservatorio e ai volontari SCV, ne ha curato la redazione. Lo studio è contenuto nel XIII Rapporto sulle Povertà della Caritas diocesana.

 

Il metodo

Le famiglie intervistate presso la Caritas Diocesana sono state 16, quelle a #EmporioRimini 11, al Fondo per il Lavoro 21, nelle Caritas parrocchiali del comune di Rimini 50, in quelle di Riccione 11 e nelle Caritas di altri comuni 51.

Un terzo delle interviste è stato realizzato presso le abitazioni delle famiglie, permettendo una relazione più intima; le altre in ambito parrocchiale, mantenendo tuttavia le caratteristiche di spontaneità e sincerità.

 

I risultati

  • Le difficoltà economiche derivano dal fatto che solo in 4 famiglie su 160 tutti i componenti lavorano; in 26 casi una persona ha dovuto rinunciare al lavoro per accudire il familiare malato e solo 21, su 241 persone con problemi di salute, lavorano.
  • Le pensioni di invalidità sono insufficienti o inesistenti nel caso in cui la percentuale sia al di sotto dei 75 punti, quindi chi è malato ha numerose spese, ma non è nelle condizioni di gestire le proprie necessità.
  • Le borse lavoro sono soluzioni precarie che non riescono a garantire una quotidianità ed un futuro alla persona e alla famiglia stessa.
  • Solo il 41% delle famiglie riescono a sostenere le spese relative alla casa, in quanto gli affitti sono onerosi e gli alloggi spesso non sono ristrutturati, per cui hanno anche sprechi di energia notevoli che si accumulano sulle bollette. Molte famiglie desiderano accedere a una casa popolare, ma i tempi sono troppo lunghi e a volte vengono fatte proposte di abitazioni non idonee alle condizioni della persona ammalata.
  • Il 58% delle famiglie non hanno sostegno da familiari e amici e vivono in una situazione di solitudine e isolamento, gli unici aiuti che ricevono sono dalla Caritas o dalla parrocchia.
  • I servizi sociali non riescono ad offrire un adeguato supporto, necessiterebbero di più personale e di maggiori finanziamenti per garantire i sostegni richiesti dall’utenza.
  • Mancano strumenti di supporto alle famiglie, che permettano loro di avere del tempo libero, di svago, ma anche di poter fare liberamente la spesa senza preoccuparsi dell’ammalato a casa. Per alcune malattie (ad esempio Alzheimer, Autismo, Sindrome di Down) sono nate delle associazioni specifiche che considerano tutto il nucleo familiare e non solo la persona malata, realtà mancanti per altre patologie.
  • Rispetto al sistema sanitario, la specializzazione di alcuni ospedali in determinate patologie, ha garantito alti livelli di competenza rispetto a specifiche malattie, ma ha anche creato grossi ostacoli relativi ai costi di spostamento e all’organizzazione della famiglia per permettere la cura al familiare.

Le storie

Nel corso delle interviste alle famiglie sono emersi racconti e situazioni molto toccanti. Ne riportiamo alcuni.

Una madre che viva sola con un figlio con problemi psichiatrici, paga 700 euro di affitto per una casa che non è in buone condizioni, vorrebbe un alloggio popolare, ma il figlio ormai lì ha le sue abitudini, è conosciuto nel quartiere, sa arrivare a casa da solo… Come potrebbe farlo spostare? Eppure non riesce a pagare quell’affitto.

Un marito innamorato di sua moglie: lei ha seri problemi all’apparato riproduttivo e non è nelle condizioni di avere figli, lui la accudisce con amore e non ha detto nulla ai suoi familiari che lo metterebbero nelle condizioni di prendere una seconda moglie e di ripudiare lei. Una coppia ha una figlia adolescente con problemi psichici, che scappa da scuola, si concede a ragazzi senza precauzioni.

Il padre si prende cura di lei e cerca di educarla con fermezza e amore, nonostante lei sia figlia della sua compagna, avuta da una precedente relazione.

Due famiglie, vicine di casa, si fanno compagnia e condividono il necessario. In una di queste sono malati entrambi i genitori e la figlia, nell’altra, a differenza dei genitori, il figlio sta bene, ma è disoccupato. Si aiutano nel trasporto in caso di spostamenti, condividono il cibo e trascorrono insieme le giornate.

Una famiglia composta da 5 persone, di cui 4 malate, vive in una casa popolare ed è in Italia da oltre 20 anni, eppure, da sette anni, non ricevevano visite in casa da nessuno. Ha interrotto il loro isolamento solo la nostra intervista.