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Domenica il Club Nautico di Rimini rinnova gli organi societari. Intervista a Bonfiglio Mariotti

In foto: La sede del Club Nautico di Rimini
La sede del Club Nautico di Rimini
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 12 nov 2016 17:16 ~ ultimo agg. 13 nov 18:08
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Saranno le elezioni più incerte e partecipate della lunga storia del Club Nautico di Rimini. Gli oltre 300 soci del Club, nato nel lontano 1933, domani (domenica 13 novembre) dalle 15:30 sono chiamati a partecipare all’assemblea annuale e a esprimere il proprio voto per il rinnovo degli organi societari. Un’elezione finita a più riprese, negli ultimi mesi, sui quotidiani locali per la frattura venutasi a creare tra gli attuali “gestori”, in primis Gianfranco Santolini, già segretario e attuale presidente pro tempore, ed il gruppo dei “diffidati”, facente capo ad Adriano Aureli e che ha poi dato vita al comitato “Il Club ai soci”.

Oltre al successore del presidente Pietro Palloni, dimessosi lo scorso ottobre dopo 24 anni di presidenza, dovranno essere designati il nuovo Consiglio direttivo, il Collegio sindacale ed il Collegio dei Probiviri.

Abbiamo chiesto di ricostruire quanto sta accadendo negli ultimi mesi all’interno del Club Nautico Rimini a Bonfiglio Mariotti, imprenditore del settore informatico di Rimini con cariche nazionali in Confindustria e socio del club da 25 anni.

“Il mio punto di vista è che qualcuno abbia interesse ad acquisire visibilità sulla pelle del Club – attacca Mariotti. Io la considero una diatriba assolutamente sterile, venuta fuori quasi per caso e diventata poi una battaglia solo personale, che non ha niente a che fare con il bene del club. Non vedo un obiettivo aulico ed etico per il miglioramento del club”.

“Nei primi mesi dell’anno alcuni soci del club hanno presentato al direttivo un progetto vela, che personalmente ritengo anche interessante – spiega Bonfiglio Mariotti, ma che per quest’anno non era applicabile perché non si sarebbero potute cambiare le attività del 2016, già approvate dall’assemblea insieme al bilancio preventivo. Senza però chiudere la porta per il futuro. Dopo questo primo incontro i soci che avevano presentato il progetto hanno dato vita ad una lista che chiamano di pacificazione e hanno iniziato un fuoco di sbarramento mediatico nei confronti dell’attuale direttivo, prendendo spunto da cose che spesso non hanno un fondamento, che io ho considerato totalmente fuori luogo. Hanno messo in campo risorse umane e materiali per essere costantemente sui giornali e per scrivere continuamente ai soci con un impegno che credo vada riservato a ben altre cause“.

Ha detto che il progetto vela lo considera però valido.
“Il progetto vela l’ho subito ritenuto e lo ritengo tutt’ora interessante, ma il modo in cui è stato portato avanti mi fa capire che se il buongiorno si vede dal mattino non siano queste le persone giuste per portare avanti un percorso ambizioso per il Club. E comunque la vela anche nel Club Nautico di oggi è presente”.

“Mi permetta di aggiungere una considerazione – puntualizza Mariotti -. Non dico che gli amministratori proposti dalla lista Aureli non siano degni o capaci di amministrare, sotto questo aspetto non li conosco, dico però che il modo che hanno utilizzato in questi ultimi mesi mi fa pensare che si voglia buttare via il bambino insieme all’acqua sporca. E questo lo ritengo un male per il Club, che in questi oltre 80 anni di vita ha educato migliaia e migliaia di bambini e di adolescenti. Parlo anche per esperienza diretta, da velista e da genitore che ha tre figli tutti velisti e tutti e tre cresciuti al Club Nautico. Non vorrei che questo astio che si è venuto a creare fra le due posizioni possa rovinare un sodalizio che ha dato tanto alla città e che tanto ancora potrà dare”.

Le è stato chiesto nei mesi scorsi di entrare a far parte di uno dei due schieramenti?
“Entrambe le liste mi avevano chiesto di entrare con loro nel Consiglio direttivo, ma a tutte e due ho detto no perché quando prendo un impegno voglio portarlo avanti al meglio e adesso non ho molto tempo da dedicare al Club. È un momento in cui le nostre aziende stanno vivendo una fase di grande sviluppo. Il mio sì avrebbe fatto male al Club. Negli ultimi giorni mi è stato chiesto invece di entrare nel Collegio dei Probiviri per cercare di mediare le varie posizioni in futuro. Ho deciso di accettare questa proposta perché rispecchia meglio il mio modo essere”.

Come andrà a finire domani?
“Non lo so. Posso dire però che sicuramente vincerà il Club, perché sarà probabilmente l’assemblea più partecipata di sempre. Spero che chiunque vinca saprà essere sopra le parti”.