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Rimini Scuola

Asili. L'assessore Morolli: dette tante inesattezze, fermi a slogan o approfondiamo?

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 7 ott 2016 12:08 ~ ultimo agg. 8 ott 10:37
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L’amministrazione ha fatto una scelta politica, quella di essere coerente con un percorso presente nei programmi di mandato già del 2006: quello di una rimodulazione dei servizi per la fascia 0-6 anni. Queste le parole dell’assessore alla scuola del comune di Rimini Mattia Morolli che, ai microfoni della trasmissione di Radio Icaro e Icaro Tv Tempo Reale, ha risposto alle critiche arrivate dai sindacati sul tema delle esternalizzazione di parte dei servizi educativi. Ieri dai microfoni della stessa trasmissione Elisabetta Morolli della FP Cgil, reduce dall’incontro di mercoledì insieme agli altri sindacati proprio con il comune, aveva accusato l’amministrazione di non aver preso una posizione politica sul tema ma di aver semplicemente applicato delle norme. “C’è un tema relativo alle assunzioni che tocca tutti i comuni costretti ad assumere una sola persona ogni 4 che escono – ammette Morolli – Rimini in questi 10 anni ha dovuto cambiare ben 58 maestre e solo 4 nell’ultimo mese. Qui si è aperto un tema in cui le norme tecniche toccano la politica. Di fronte ad un turnover elevato, all’impossibilità di assunzione e alla richiesta di un servizio più flessibile diventa necessario rimodulare il servizio stesso e trovare nuove soluzioni. Sempre, precisa, garantendo la massima qualità.
“Le stesse proteste che sentiamo oggi – continua – si sono sentite nel 2010 per le mense e due anni fa quando si discuteva degli educatori per l’handicap. Ora a distanza di anni, i fatti danno ragione al comune.”
In riferimento alla manifestazione organizzata per domani in piazza Cavour dal gruppo “Giù le mani dalle scuole di Rimini”, l’assessore parla di proteste legittime che “fanno parte della democrazia”, anche se non risparmia critiche alle opposizioni in consiglio (“non hanno l’obbligo della coerenza”). In questi giorni ho sentito dire delle vere e proprie bestialità e non è corretto nei confronti di genitori e insegnanti. Sto incontrando tutte le scuole interessate e c’è un livello di disinformazione enorme”. “Vogliamo fermarci agli slogan sindacali o approfondire il tema?

. L’intervista integrale all’assessore Morolli è disponibile sulla pagina facebook di Tempo Reale


 

La dichiarazione trasmessa oggi da Morolli alla stampa:

“Il bando a evidenza pubblica che consentirà l’integrazione di una parte (a regime sarà il 15 per cento dei nidi e il 34 per cento delle materne) dell’offerta dei servizi scolastici 0-6 anni, è costruito esclusivamente sulla qualità della gestione.

Qualità della preparazione e della formazione del corpo insegnante, qualità dei controlli e delle verifiche, qualità del progetto pedagogico. Questo non è un impegno o una promessa ma una garanzia di legge e norma. Al centro del progetto c’è infatti l’eccellenza del servizio, che sarà mantenuto pubblico così come avviene ora, ma parzialmente organizzato con modalità gestionali diverse. Dal punto di vista pratico non cambierà nulla per bambini e famiglie: il personale dovrà rispondere degli stessi titoli, idoneità, requisiti, compreso il fatto che l’affidatario dovrà provvedere all’immediata sostituzione di quei dipendenti che il Comune, a suo insindacabile giudizio, ritenesse non idonei allo svolgimento dei servizi affidati.

Stesse regole, stesse garanzie per un servizio che continuerà a rimanere pubblico; che continuerà a essere eccellente sia nella qualità che nella quantità. Non sfugge a nessuno, infatti, che senza l’integrazione dell’offerta, il Comune di Rimini dovrebbe in prospettiva chiudere alcune sezioni scolastiche, non rientrando più nei parametri di legge per il turnover e la spesa. E’ un’ipotesi, quella della chiusura degli asili, che il Comune di Rimini non ha neanche voluto prendere in considerazione e dunque per questo ha messo in campo un progetto che, oltre ad essere presente nei programmi di mandato dal 2006 ad oggi, negli ultimi mesi è transitato ed è stato approvato, senza nessuna opposizione da parte della minoranza, due volte in Consiglio comunale.

La qualità, dunque, al centro del programma, considerando anche che, grazie all’integrazione, si riuscirà meglio anche ad armonizzare il servizio con i tempi, gli orari, le nuove esigenze di alunni e famiglie.

Mi permetto di sottolineare questi aspetti anche per ribadire la strumentalità politica di certe accuse. Non solo nei programmi di alcune forze politiche rappresentate in Consiglio le parole ‘sussidiarietà’ e ‘privatizzazione’ compaiono più volte e a gruppi di dieci a volta; ma quelle stesse forze politiche che oggi protestano non hanno alzato un dito quando nei mesi scorsi gli atti sono stati oggetto di dibattito nell’aula consiliare.

Ma, come dico spesso, certi esponenti politici non hanno l’obbligo della coerenza. Così come non ha l’obbligo di coerenza il Movimento 5 Stelle visto che là dove governa (o governava fino a ieri, vedi Parma) il coinvolgimento di soggetti privati nella gestione di servizi scolastici raggiunge percentuali ben oltre la media; qua a Rimini invece, direttamente o indirettamente attraverso suoi ex, afferma l’esatto contrario. ‘Da latte e da uova’ come si dice con felice sintesi. Sul fatto che le parole d’ordine di qualche comitato somiglino molto agli slogan dei 5 Stelle, compreso il “complottismo” e il “processo alle intenzioni”, è cosa che non mi sorprende più di tanto. La strumentalizzazione, anche di opinioni e posizioni legittime, sta sempre lì in agguato, pronta a balzare su chiunque. Nulla di nuovo.”